Lodi “crocevia” dei maxi traffici di auto rubate: 4 blitz in un mese
Scoperti in città due pericolosi latitanti. Lunga la lista di furti e cannibalizzazioni
Traffici di auto rubate e cannibalizzate, Lodi sempre al centro delle operazioni di carabinieri e polizia. Seppur indirettamente in alcuni casi, il capoluogo e la provincia nei trenta giorni appena trascorsi sono stati citati per attività d’indagine e recupero in ben quattro occasioni. Le ultime due ad essere rese note in ordine di tempo proprio questa settimana. La prima a firma della Polizia di Stato, con l’arresto di un 56enne calabrese che da due mesi era ricercato a seguito del mandato d’arresto, con ordine di custodia cautelare in carcere, emesso dalle autorità albanesi per traffico internazionale di auto rubate. L’uomo si era rifugiato a casa di un conterraneo di San Colombano e, quasi quotidianamente raggiungeva Lodi grazie ai mezzi pubblici. E proprio attraverso almeno sette giorni di indagini, a seguito di segnalazioni, gli uomini della Mobile lo hanno fermato ed arrestato, portandolo poi in carcere, chiudendo quindi una caccia iniziata su tutto il territorio nazionale ed europeo a marzo. Il giorno dopo invece è toccato ad un 31enne di Brindisi ma domiciliato a Lodi. Questa volta l’operazione era molto più vasta e partiva proprio dalla località pugliese, con accertamenti ed arresti anche a Bari, Taranto, Trani, Cesena e appunto Lodi nei confronti di 29 persone. Il giovane, già ai domiciliari in città per altri reati, faceva parte di una banda dedita allo spaccio, ricettazione, estorsioni, riciclaggio e anche furti di automobili, proprio la “materia” d’azione del 31enne che non si esclude abbia colpito anche nel Lodigiano. Le altre due operazioni risalgono alla fine di aprile e ai primi giorni di maggio. Operazioni parallele, rese note a due giorni di distanza, e sempre riguardanti furti e cannibalizzazioni di auto. La prima, ad opera dei carabinieri di Corsico, aveva portato all’arresto di cinque moldavi, rei di furti e asportazioni di parti d’auto da rivendere poi sul mercato. La refurtiva veniva nascosta sempre nel comune milanese, in una zona boschiva, per essere poi imballata e trasferita in Est Europa grazie a bus che settimanalmente da Milano superano i confini nazionali. Il giorno dopo invece i carabinieri di Cremona hanno illustrato l’operazione “Donkey”: dieci persone in carcere e due ai domiciliari, oltre che per macellazione abusiva, sempre per furti e cannibalizzazioni di auto. Più di 130 gli episodi a carico della banda. E, anche in questo caso, il Lodigiano non è stato risparmiato con nei primi mesi del 2021 e nel 2020 segnalazioni tra Lodi, Boffalora, Salerano, San Rocco, Casale e San Martino tra i tanti comuni toccati dalle vicende.n
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