Lodi: Dardi alle prese

ancora con gli hacker

Dopo lo “scherzo” su Facebook, il social network più famoso del mondo, Andrea Dardi si trova ancora alle prese con le disavventure sul web. In passato un pirata informatico era riuscito a entrare nel suo profilo Facebook convincendo amici, compagni di partito ed elettori che l’esponente politico avesse lasciato il Pdl per entrare nella squadra dei finiani. A quel punto il diretto interessato aveva dovuto lanciarsi in una serie di smentite per evitare guai, una serie di insulti era stata infatti recapitata on line e persino sul suo cellulare.

Questa volta, invece, qualcuno ha utilizzato i suoi dati personali per registrarlo e iscriverlo in sei diversi siti a luci rosse: le e-mail di conferma sono state tutte recapitate sul suo indirizzo di posta personale, in questo modo Dardi si è accorto di quel che stava succedendo e nel giro di poco tempo ha raggiunto la questura per sporgere denuncia.

«Aprendo la posta mi sono reso conto che c’erano alcune iscrizioni a mio nome - racconta allarmato -, si trattava però di siti di natura sessuale o di ricerca di amicizie femminili. Alcuni richiedevano una conferma all’iscrizione, altri segnalavano invece che la mia adesione al sito era andata a buon fine. Ho cercato subito di cancellarmi, poi sono andato in questura per denunciare l’accaduto, in modo che qualora il responsabile dovesse essere identificato si proceda seguendo i termini di legge».

Il diretto interessato non ha sospetti, ma considera l’avvenimento poco casuale, soprattutto in questo periodo.

«In questi giorni ho scritto quattro lettere indirizzate al Cittadino sulle problematiche delle donne, dopo la manifestazione organizzata una settimana fa - dice -. Ora mi trovo a far parte di siti in cui l’oggetto principale è la donna, non mi sembra esattamente una coincidenza. Forse è un tentativo per screditare la mia reputazione». Toccherà alla polizia postale far luce sull’accaduto.

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