LODI Dopo 65 anni chiude “Pirola”, il 31 agosto sarà l’ultimo giorno per la storica bottega alimentare di via Borgo Adda

Aperta dal capostipite Severino e poi passata al figlio Giambattista, che ora va in pensione. Nel quartiere è una vera istituzione

La storica bottega di alimentari dei Pirola chiude i battenti dopo 65 anni. Attivi da quando due etti di salame con un po’ di formaggio costavano solamente poche lire fino all’avvento della grande distribuzione, con i registratori di cassa automatici e le buste da scongelare, oggi l’epopea della famiglia radicata in via Borgo Adda giunge al termine, ma senza amarezza. «Sono i tempi che cambiano, non parliamo di questioni economico-finanziarie, ma di una volontà che pian piano, negli anni, è venuta meno» racconta Marco, quello che sarebbe il rappresentante della terza generazione dei Pirola, e a cui teoricamente spetterebbero le chiavi del negozio di alimentari sito al civico 70.

Con il pensionamento di suo padre Giambattista, decano della professione appresa dal capostipite Severino, i Pirola dicono addio alla città bassa. Un’istituzione in questo lato di Lodi, stretto tra il fiume e il centro cittadino, avviata nel 1958 proprio da papà Severino, il quale inizialmente si era stabilito qualche civico più in là, al 56, ma sempre in Borgo Adda. «Questo è sempre stato un bel quartiere, è vicino al ponte, alla tangenziale e all’ospedale, c’è un ottimo viavai di clienti» spiega Giambattista, 63 anni. Lui in negozio ci è praticante nato, e al fianco del padre ha lavorato fin da quando non era che un ragazzino. A dare una mano anche la sorella Nadia, ma è stato Giambattista a rilevare l’attività nel 1995, anche se papà Severino non ha mai smesso gli attrezzi del mestiere.

«Me lo ricordo come se fosse ancora qua, a casa si annoiava, e allora la mattina mi aiutava in bottega, mentre io facevo le consegne» spiega Giambattista, che ugualmente ha potuto contare sui figli Valentina e Marco, avuti dalla compianta moglie Rosanna. «Da ragazzini si mettevano dietro il banco dei salumi, non arrivavano neanche all’altezza della bilancia, ma si impegnavano per pesare il prosciutto e il formaggio - prosegue -. Poi Valentina, diventata grande, ha preso un’altra strada professionale, mentre Marco è rimasto fino ad oggi in negozio, ma come ha detto lui ora non se la sente di andare avanti da solo».

Mentre racconta di quando, negli anni, è capitato che qualche malintenzionato provasse a intrufolarsi nottetempo nella bottega, con pessimi risultati, nell’alimentari entra un’affezionata cliente, che chiede con un pizzico di rammarico cosa ne sarà dei Pirola. «Le mura sono nostre, ma l’attività chiude definitivamente - spiega Giambattista -. Giovedì 31 sarà l’ultimo giorno di lavoro, ci tenevo a ringraziare tutti i clienti che negli anni sono diventati anche un po’ la nostra famiglia allargata. Come la signora Pina, questa è la sua sedia, lei viene qui a fare la spesa con il carrello, gira tra gli scaffali e poi quando arriva il momento di andare in cassa, mentre aspetta, si siede e chiacchiera anche per un’ora o due». La figlia Valentina in questi giorni sta contattando agenzie immobiliari per cercare di trovare una seconda possibilità al locale. Chissà se, a 65 anni dall’apertura, l’imprevedibile ciclo della vita regalerà una nuova chance alla storica bottega dei Pirola.

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