LODI Dottoressa aggredita nel suo studio da un paziente

Il medico di base insultato nell’ambulatorio di via San Bassiano: «Ho deciso di installare le telecamere»

Un’altra aggressione ai danni di un operatore sanitario, scattano le misure di sicurezza. L’episodio questa volta ha riguardato un medico di famiglia. La dottoressa Sara Tamburin, che ha lo studio in via San Bassiano 18, a Lodi, la scorsa settimana, è stata aggredita verbalmente, in modo pesante, da un paziente. La dottoressa, al momento, preferisce non parlare. I pazienti hanno notato la sua assenza dall’ambulatorio per qualche giorno, poi hanno intuito le motivazioni. La dottoressa, che era già stata contestata qualche giorno prima da una ammalata che riteneva di aver diritto all’esenzione per un farmaco, ha inviato un messaggio, sull’applicativo Doctolib, ai suoi assistiti, nel quale annuncia l’introduzione di una serie di misure. «Per garantire la sicurezza e il benessere di tutti, da lunedì- ha scritto la dottoressa - saranno presenti le telecamere di sicurezza collegate direttamente alle forze dell’ordine. Non sarà più possibile accedere in ambulatorio prima dell’orario di apertura. L’appuntamento è tassativo. Sarà necessario dare le generalità e mostrare un documento di riconoscimento prima di fare altro. Sarò più tassativa nel rispetto delle regole. Seguirà nuova comunicazione dove verranno ricordate le regole per il mantenimento dell’ordine e il rispetto di tutti i pazienti che accedono allo studio. Chi non è disposto a seguirle può cambiare medico».

«Non capisco - commenta per la Uil Rosy Messina - perché la gente sia così incattivita. I medici e gli infermieri svolgono un servizio per noi, sono pieni di pazienti, in più li aggrediamo, li stiamo esasperando. La gente se la prenda con chi ha colpe, per esempio con la Regione Lombardia, non con il medico. È inconcepibile». La federazione degli ordini della Lombardia e le associazioni dei medici hanno chiesto di recente proprio l’introduzione delle telecamere nelle aree di visita. La dottoressa Tamburin ha già provveduto a tutelarsi.

L’articolo completo sul «Cittadino» di lunedì 28 ottobre

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