Lodi è strangolata dal traffico

Conducenti in coda per minuti interminabili nell’ora di punta. E c’è chi si chiede: «Ma i semafori sono regolati male?». Auto in colonna anche al ponte

Venti minuti di coda, quando va bene. Perché attraversare la città del Barbarossa (in macchina) nelle ore di punta è sempre un’impresa, che richiede concentrazione e pazienza. Il “tappo” più ingarbugliato e mai risolto è sempre lo stesso: l’asse che da viale Dalmazia e piazzale Fiume si collega a Porta Cremona, passando per l’incrocio dell’acquedotto e, più avanti, per l’intersezione del Belfagor.

TAPPO AL BELFAGOR

Tra le 17 e le 19, quando le macchine s’incolonnano sbuffando smog, molti automobilisti si spazientiscono, altri, invece, si sentono semplicemente rassegnati. «L’ora peggiore è quella dell’uscita da scuola, quando ci sono i pullman - si lamenta qualcuno dei conducenti -, qui non si capisce mai se il problema è il traffico elevato di mezzi in circolazione o se invece i semafori sono regolati male».

Un lodigiano al volante è fermo da minuti che gli sembrano interminabili davanti alla questura: «Non si va più avanti, come sempre, vedi il semaforo che per tre volte diventa verde ma tu resti sempre allo stesso posto. Senza contare che, oltre a quelli che fanno i furbi con manovre assurde, poi devi stare attento a ciclisti e pedoni che non sapendo dove passare fanno lo slalom».

In passato, in diverse occasioni e durante le campagne elettorali, sono emersi da parte di alcuni esponenti politici dei progetti per spostare una volta per tutte la presenza dei mezzi pubblici dal centro storico e snellire così il traffico dal cuore di Lodi. Riflessioni che sono rimaste sulla carta come dichiarazioni e proposte, senza portare a una decisione concreta.

IN FILA SUL PONTE

Un altro dei punti dove l’ingorgo non manca mai, specialmente al mattino, è l’incrocio al ponte sull’Adda: la fila di macchine si concentra dalla piscina Ferrabini verso via Defendente, complice anche il semaforo in corrispondenza del parcheggio sotterraneo, utilizzato soprattutto dai dipendenti della questura e della provincia.

Si procede naturalmente a rilento anche alla rotonda del tribunale, risalendo verso viale Dalmazia. Il traffico prosegue poi verso viale Milano, un’arteria messa a dura prova dal passaggio di macchine e camion, mezzi che non sempre scelgono di utilizzare la tangenziale, preferendo la città.

Il caos è all’ordine del giorno nella zona dell’ospedale Maggiore, dove le modifiche alla viabilità hanno creato qualche difficoltà ai conducenti.

Nell’elenco delle strade più complicate non può mancare naturalmente la 235, la Lodi-Casello, da sempre al centro di polemiche e discussioni. Soprattutto nel periodo delle feste natalizie, attraversare la provinciale è una specie di calvario, dal momento che l’intero asse è costeggiato da centri commerciali. La rotonda della Faustina non è da meno, nell’ora di punta immettersi sulla tangenziale o imboccare la strada per San Colombano è una missione quasi impossibile e, vista la velocità dei veicoli, anche pericolosa.

Nelle ultime settimane a complicare la situazione ci hanno pensato alcuni cantieri, come è accaduto per esempio in via Paolo Gorini, normalmente ad alto tasso di traffico, e quello sulla via Emilia, all’Olmo.

PERICOLI SU DUE RUOTE

I ciclisti hanno segnalato spesso le strade della città considerate più pericolose, nonostante gli interventi dell’amministrazione realizzati per migliorare la sicurezza degli appassionati della due ruote e dei pedoni.

Nella classifica “nera” dei lodigiani non mancano quasi mai viale Europa, via San Bassiano-via Lodivecchio (Porta Regale), via Sforza, viale Milano, via Defendente: strade dove spesso si verificano incidenti o investimenti.

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