Lodi, i fattorini in bici non possono più arrivare al Mc Donald’s: stamattina la protesta in Comune

Transennato da qualche giorno anche l’ultimo sentiero per la tangenziale

«È arrivato il momento di far sentire la nostra voce di rider a cui è impedito il diritto del lavoro. Questa mattina ci recheremo in municipio a Lodi, alle 11, per avere un colloquio con l’Ufficio Mobilità e cercare di trovare una soluzione a un problema che dura ormai da mesi». A parlare è Giacomo Magni, fattorino di 41 anni che ogni giorno in sella alla sua bici elettrica lavora per Glovo e Deliveroo consegnando pranzi e cene a chi con un clic ordina comodamente seduto sul divano. «È un lavoro duro, perché si lotta contro il tempo e si è sempre in mezzo alla strada fra mille pericoli e rischi di incidenti, ma è dai tempi del Covid che lo faccio con passione e dedizione, per mantenere le mie due figlie e la mia compagna», spiega Magni. A mettere i bastoni fra le ruote della bici di Magni e a quelle di moltissimi altri suoi colleghi è arrivata una “barriera”, che si è sovrapposta lungo l’itinerario ciclopedonale che conduce al McDonald’s della tangenziale. «Dal McDonald’s arrivano moltissimi ordini - spiega Magni -. Si può dire che sia la nostra principale fonte di guadagno. Per recarvisi in bici o a piedi al termine della via Vecchia Cremonese era presente fino a poco tempo fa una scorciatoia che permetteva di non dover per forza passare dalla tangenziale, peraltro inibita al transito dei cicli. Questa strada, che passa nelle vicinanze di un autolavaggio, è stata chiusa 6 mesi fa con una transenna». Per aggirare l’ostacolo, non rimaneva altro da fare che percorrere contromano una parte della tangenziale, mettendo a repentaglio la propria e l’altrui incolumità. «Ma anche quest’ultimo accesso che ci consentiva di arrivare al McDonald’s è stato sbarrato», incalza Magni, che nella sola mattinata di ieri, non potendo raccogliere gli ordini in arrivo dal fast food, ha fatturato 17 euro contro i 50, 60 euro di una normale giornata lavorativa.

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