L’ultimo colpo degenera in rissa, e il “ras delle due ruote” finisce in questura. È quanto accaduto stasera in via Sforza, dove la polizia di stato ha scoperto un autentico tesoro di merce verosimilmente rubata, soprattutto biciclette, in presunta “custodia” di un pregiudicato lodigiano già noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti. Nel blitz, gli agenti e il capo della squadra mobile Alessandro Battista hanno trovato una ventina di velocipedi, di tutti i tipi e per tutti i prezzi, oltre a quattro scooter solo nel cortile-parcheggio dietro all’abitazione dell’uomo. E all’interno della stessa altri oggetti, autoradio comprese: proprio come quella che il pregiudicato avrebbe provato a trafugare ieri pomeriggio, e che invece lo ha portato negli uffici di piazza Castello in attesa della decisione del magistrato se arrestarlo o meno. Gli accertamenti per chiarire le effettive responsabilità dell’uomo sono proseguiti per tutta la serata: compresi quelli sulla pistola con la quale, vera o falsa che sia, stando a una prima ricostruzione il pregiudicato avrebbe minacciato le sue ultime vittime, dopo che le stesse l’avevano sorpreso in azione. L’episodio, in tal senso, avrebbe avuto origine nel tardo pomeriggio, proprio nella zona di via Sforza, dove l’uomo si sarebbe appropriato di un’autoradio (dopo aver spaccato il vetro di una macchina) e di una bici. I legittimi proprietari però l’avrebbero scoperto, pretendendo la restituzione del maltolto: una richiesta alla quale l’uomo avrebbe però risposto impugnando una pistola. Il “bailamme”, segnalato alla polizia, è quindi degenerato in una pericolosa colluttazione: tanto che, a dare supporto logistico agli agenti della questura, sono intervenuti anche quelli della polizia provinciale. Neutralizzato e portato via il presunto ladro, intanto, nel retro della palazzina dove abita l’uomo i poliziotti hanno via via scoperto il possibile “deposito” di alcune tra le tante biciclette di cui i lodigiani denunciano costantemente la razzia. Circa venti esemplari, tra mountain bike, bici da corsa e da città, poste sotto sequestro assieme a quattro scooter “in odore di furto” e caricati dalla ditta Baggi; il tutto mentre la polizia ha proceduto anche alla perquisizione della casa del pregiudicato, dove oltre ad autoradio sarebbero stati trovati anche arnesi da cantiere. A chi appartenga tutta questa merce, e come sia arrivata tra l’appartamento e il cortile di via Sforza, lo si scoprirà presto: ciò contestualmente agli eventuali capi d’accusa che l’autorità giudiziaria deciderà di muovere nei confronti dell’uomo. Quest’ultimo, secondo alcuni testimoni, prima di essere portato via avrebbe provato a disfarsi di parte del corpo del reato: il frontalino dell’autoradio, nello specifico, che la polizia avrebbe però rinvenuto a pochi metri di distanza dal luogo del blitz.
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