Lodi, la Finanza passa al setaccio le logistiche: irregolarità sugli straordinari
Scoperti 500 ore non annotate nel 2020 e mancati versamenti per l’ente bilaterale
I Finanzieri del comando provinciale di Lodi hanno scoperto trenta lavoratori irregolari presso l’unità operativa ubicata in provincia di una società cooperativa con sede nel pavese, attiva nel settore del trasporto e distribuzione delle merci. In particolare, i militari del Gruppo di Lodi hanno svolto un’attività ispettiva di polizia economico-finanziaria a tutela del mercato del lavoro sul conto del menzionato soggetto economico, relativamente all’unità operativa localizzata nel Lodigiano e, in tale contesto, hanno approfondito la documentazione acquisita all’atto del primo accesso ispettivo, tra cui il Libro unico del lavoro, i contratti stipulati con i dipendenti e le comunicazioni obbligatorie di assunzione, proroga, trasformazione e cessazione dei rapporti lavorativi, nonché gli elementi emersi dalle audizioni di oltre 50 lavoratori.
Le investigazioni hanno portato ad accertare la posizione irregolare di 30 soci-lavoratori, sia italiani sia extracomunitari, in relazione ai quali, per l’anno 2020, sono state effettuate annotazioni ritenute infedeli sul Libro unico, omettendo la registrazione di oltre 500 ore di straordinario prestate.
I Finanzieri, inoltre, hanno riscontrato che la società cooperativa controllata ha omesso di erogare ad ogni lavoratore un elemento aggiuntivo della retribuzione (Ear), pari a cinque euro mensili per 12 mensilità, previsto per effetto della mancata adesione alle Associazioni firmatarie del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) di riferimento (autotrasporto merci e logistica) e, dunque, al meccanismo di contribuzione mensile a beneficio di un Ente bilaterale nazionale (Ebilog) istituito a norma dello stesso Contratto, omettendo anche in questo caso la registrazione sul Libro unico. Dato che l’azienda non aderisce a Ebilog, i versamenti dovevano essere effettuati direttamente ai lavoratori.
L’attività di servizio delle Fiamme Gialle lodigiane, che comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa in capo al soggetto ispezionato, si inquadra nell’alveo della costante azione del Corpo a contrasto dei fenomeni del “lavoro sommerso” e dello sfruttamento dei lavoratori, nonché a tutela delle aziende che agiscono nella legalità e rischiano di subire la concorrenza sleale di chi cerca illecitamente di essere più competitivo evadendo gli obblighi contributivi e previdenziali.
L’attività, che riguarda una cooperativa che in tutto conta 136 soci-lavoratori, era cominciata mesi prima rispetto ai disordini di Tavazzano, non collegati a questa indagine, e rientra nelle continue verifiche sulle attività economiche attuate dalla Finanza.
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