É in prognosi riservata il ragazzo di 17 anni che mercoledì sera, in via Giovanni XXIII davanti all’Itis, è stato travolto da un’auto mentre con lo scooter era impegnato a consegnare le pizze a domicilio. Ricoverato all’ospedale di Lodi, il giovane era stato sbalzato a diversi metri di distanza e inizialmente aveva anche perso conoscenza, facendo temere il peggio ai primi soccorritori. Sul posto erano intervenuti i sanitari del “118” con l’ambulanza e l’automedica: il giovane si era ripreso poco dopo e poi è sempre rimasto cosciente. Le sue condizioni sono gravi, anche se non dovrebbe essere in pericolo di vita.
Sotto accusa ora è finita l’uscita per le auto dell’Itis Volta, da tempo giudicata “a rischio” perché senza visibilità. «Quell’uscita è pericolosa, soprattutto alla sera, perché ci sono le auto parcheggiate sulla strada che non fanno vedere i veicoli in arrivo - spiega la preside Luciana Tonarelli -. Abbiamo fatto mettere dei “panettoni”, poi c’è uno specchio che è posizionato male e non serve a nulla. Ora scriveremo al Comune per chiedere un intervento di messa in sicurezza». Alla guida dell’auto, una Volkswagen Golf, c’era il docente di elettrotecnica dei corsi serali, residente nel Milanese. Alle 21 aveva finito la lezione e si era messo al volante per tornare a casa. Ma appena ha messo il “muso” dell’auto fuori dal cancello è piombato su di lui lo scooter del 17enne, residente a Lodi e dipendente di una pizzeria di viale Pavia.
«È un ingegnere che lavora da due anni con noi, l’ho sentito stamattina ( ieri , ndr) ed era ancora frastornato per quello che era successo» aggiunge la preside. Lui è uscito illeso dall’auto, ma è stato ugualmente portato al pronto soccorso perché sotto shock. I sanitari comunque si sono presi cura prima di tutto del 17enne, proiettato sull’asfalto a circa venti metri dal punto d’impatto. Nel frattempo è intervenuta una Volante della questura, ma questa ha atteso l’arrivo della polizia stradale che si è occupata dei rilievi per chiarire la dinamica e le responsabilità. La Golf è rimasta ferma davanti al cancello per almeno due ore e così, per le altre auto che dovevano uscire, è stato aperto un secondo cancello laterale. «Dobbiamo parlare con la Provincia, proprietaria dell’immobile, e con il Comune per trovare una soluzione - aggiunge la dirigente Tonarelli -. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, se dobbiamo vietare il parcheggio nel cortile lo faremo, ma non voglio più che succedano di nuovo queste cose».
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