Lodi, Guerini e il ruolo dell’Unione europea: «La spesa militare va aumentata»

L’ex ministro della Difesa a ruota libera nel dibattito al Calicantus

Le tensioni medio-orientali, la questione immigrazione, la sfida da vincere delle prossime elezioni, che saranno decisive per determinare il ruolo dell’UE all’interno dello scacchiere della geopolitica mondiale. Un’Unione nella quale «è richiesta una politica di difesa e sicurezza comune, non deve prevalere l’egoismo dei singoli. Nel contesto attuale non è importante parlare o meno del 2%, la spesa militare deve essere incrementata. Di riflesso aumenterà anche il peso politico dell’UE nel mondo». Una politica di difesa forte e coesa che all’UE manca, «vuoi per deficit politici, per l’opposizione francese o per l’ingombrante presenza degli Usa».

È un Lorenzo Guerini - attuale presidente Copasir ed ex ministro della Difesa - a ruota libera quello che lunedì sera ha raccolto l’invito di Pd, Movimento federalista europeo e Lodi Futura per cercare di capire se, con l’Europa, “siamo più sicuri nel mondo”, titolo del dibattito svoltosi al Calicantus caffè dei giardini Barbarossa. «Oggi viviamo in un mondo apolare, in difficoltà, con l’Onu non più in grado di risolvere questioni internazionali, come successo in Russia e Ucraina» ha specificato Guerini, mettendo il punto di domanda su alcune fondamentali questioni, su cui l’UE deve iniziare a riflettere: «Cosa ne sarà della Russia dopo la guerra? Come rapportarsi con l’India, Paese attualmente più popoloso? Infine, quali strategie per occuparsi dell’Africa?». Proprio sull’Africa, in questi anni, è mancata un’agenda europea univoca: «L’Africa è un continente in crisi, ma in grande crescita a differenza nostra. Se non sarà l’UE ad occuparsi dell’Africa, sarà l’Africa ad occuparsi dell’UE. Ora in Africa ci sono la Russia, la Cina, la Turchia. L’UE in Africa deve essere un soggetto globale in grado di attuare investimenti importanti con accordi chiari, contrastando anche il terrorismo». Occorre, infatti, «prendersi cura del proprio vicinato, coltivando i propri interessi di sicurezza, altrimenti la spinta dell’immigrazione incessante ci presenterà un conto salato». Infine una riflessione sui conflitti in Israele: «È una situazione preoccupante. Con gli accordi di Abramo abbiamo assistito ad un avvicinamento tra Israele e i Paesi Arabi. Le bombe di Hamas non vanno a colpire solo Israele, ma tutta questa architettura. Arabia Saudita, Iran, Libano saranno strategici nel prossimo futuro. Per questo l’UE dovrà essere pronta con una politica di difesa e sicurezza univoca».

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