LODI I tulipani deposti a filo d’acqua: l’omaggio alle vittime della bufera Covid
Sabato alla Piarda Ferrari la celebrazione della giornata della memoria
Il ricordo è un bocciolo di tulipano posato sul filo delle acque dell’Adda, oggi tranquille ma solo 3 anni fa testimoni dell’angoscia e dell’impotenza in cui era piombato il territorio Lodigiano, ed in cui presto sarebbe caduto il mondo intero. Un terrore che ha un nome, Covid-19, e che ha spezzato intere famiglie e sottratto dall’affetto dei propri cari numerose vite, che più non torneranno. Vi è però il ricordo, custodito gelosamente all’interno del proprio io, a lenire anche solo parzialmente il vuoto lasciato da chi ha perso la propria battaglia contro il virus che ha cambiato per sempre le nostre vite. Un virus che oggi sembra finalmente debellato, ma che ha lasciato segni indelebili nella nostra memoria, proprio come quelli che sabato mattina, in Piarda Ferrari, sono riaffiorati alla mente di tutti i presenti che hanno voluto celebrare, assieme all’associazione Num del Burg e a quella dei pescatori, il ricordo di chi non c’è più.
Prima di affidare i fiori al fiume, la vicepresidente dell’associazione Giulia Baggi ha voluto ricordare l’importanza dei piccoli gesti quotidiani, persi durante la pandemia ma che ora fortunatamente sembrano essere tornati. «Piccoli gesti come cogliere un fiore e gettarlo nell’Adda, tanto cara al nostro storico presidente Gino Cassinelli» ha ricordato Baggi. La parola è poi passata alla presidentessa Simona Cassinelli, che nel suo emozionante discorso ha definito il Covid come un ladro che ha rubato il respiro di tanti, giovani e vecchi, senza guadare in faccia nessuno. «Il lamento irrefrenabile delle sirene, che in quei giorni andavano e venivano mentre noi eravamo impotenti ed impauriti, chiusi fra le mura di casa, farà fatica ad andarsene» ha voluto precisare Cassinelli, prima di dare il microfono a Luigi Lunati, diretto testimone della carica virulenta del Covid, che ha lasciato sulla sua pelle segni indelebili. «Sono stato 47 giorni in terapia intensiva - ha spiegato Lunati con un filo di voce - senza sapere se avrei potuto abbracciare nuovamente la mia famiglia».
All’evento hanno preso parte anche il parroco della Chiesa di San Rocco e di Santa Maria Maddalena don Angelo Manfredi, che nella sua preghiera ha ricordato i defunti, ed il sindaco Andrea Furegato, che ha ringraziato le associazioni per le celebrazioni organizzate in occasione della Giornata delle vittime del Covid.
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