LODI Il cavalcavia perde calcinacci, ma il cantiere è immobile da settimane
In viale Europa non si fa vedere nessuno al lavoro, venerdì un vertice
Da settimane al lavoro non si vede nessuno. Off limits i marciapiedi - la parte più esterna al percorso e quindi a ridosso con i perimetri del viadotto - , non è raro intravedere biciclette e pedoni che condividono il percorso con auto e mezzi diversi. È ancora zona di cantiere, con le transenne rosse a indicare che qui il lavoro non è ancora finito senza però che si riescano a scorgere operai e mezzi all’opera con continuità, il cavalcavia di viale Europa, in uno dei punti più strategici della città per i collegamenti e direttamente sopra la piazzetta Martiri della Libertà. La partita aperta è quella del consolidamento dell’infrastruttura, già vittima in passato di piccole cadute di materiali dalla soletta di rivestimento del cavalcavia, che avevano fatto scattare l’allarme sicurezza. I lavori di manutenzione straordinaria si erano aperti a inizio maggio, quando era ripartita anche tutta la programmazione dei cantieri in agenda dopo lo stop imposto dall’emergenza covid. E la stima era di concludere in 60 giorni l’intervento, da giorni però non si vedono addetti al cantiere. Palazzo Broletto fa sapere che in corso d’opera si è resa necessario estendere l’area di intervento ed è stata quindi richiesta una perizia suppletiva, in via di definizione.
Venerdì si è tenuto un ulteriore incontro tra l’ufficio tecnico comunale e la ditta incaricata dei lavori, per la definizione della perizia stessa e per valutare come proseguire l’operazione sicurezza. Quello di viale Europa non è l’unico viadotto su cui stati portati avanti verifiche o lavori di consolidamento. Il Comune di Lodi, infatti, ha rimesso mano, sempre sul fronte sicurezza, anche al cavalcavia di San Grato, dove le operazioni sono già state concluse, e anche a quello di via San Colombano, sempre per interventi di manutenzione straordinaria dell’infrastruttura. Verifiche straordinarie sono state condotte anche sul viadotto di via Sforza, anche con l’intervento di Reti Ferroviarie Italiane, con verifiche statiche sul sottopasso ferroviario, ma in questo caso non si sono resi necessari interventi.
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