Lodi: «Il rimbrotto non è sufficiente, l’assessore Scotti ora si deve dimettere»

OPPOSIZIONI Non rientra il caso politico dopo i numerosi incarichi privati da ingegnere incompatibili con il ruolo di amministratore pubblico cui deve fare riferimento parte dell’ufficio tecnico del Broletto

Per qualcuno, e in particolare la consigliera Giusy Molinari, firmataria dell’interrogazione che ha aperto il caso, «verrebbe quasi da ridere, se non ci fosse da piangere». Perché «il fatto, inopinabile, è che la norma è stata ripetutamente violata: se la maggioranza non prende le distanze significa che ritiene che questo sia il modo di fare politica». L’opposizione però non ha intenzione di «mollare di un centimetro - aggiunge Lorenzo Maggi (Il Broletto con Maggi) - fino a che l’assessore non farà un passo indietro o il sindaco non gli toglierà le deleghe: stiamo valutando numerose altre iniziative, all’interno del Comune e non solo, politiche e non solo, scritte e non solo. Perché la presenza in giunta dell’assessore Gianluca Scotti è inaccettabile». Se la maggioranza di centrosinistra fa quadrato intorno alla scelta del sindaco Andrea Furegato di confermare la fiducia all’assessore ai lavori pubblici Gianluca Scotti , sul caso degli incarichi ricopertti, durante il mandato, in cantieri di edilizia privata, è l’opposizione ad annunciare che non si fermerà alla sola mozione di sfiducia da portare in aula. Il fulcro, ribadito dalla Lega, per voce di Eleonora Ferri, è che «chi sbaglia paga e l’assessore Scotti ha sbagliato: la maggioranza dimostri alla città che sono più importanti la trasparenza e la buona condotta rispetto alle cadreghe e ai voti politici». Secondo Ferri, «è da stolti pensare che la questione sia risolta con le dimissioni dagli incarichi».

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