LODI Il “risveglio” della primavera: dietro al cimitero Maggiore il campo di 85mila tulipani
La coltivazione nei pressi di cascina Zumala: i fiori potranno essere acquistati
La novità 2022 sono gli 85mila tulipani messi a dimora, per regalare un’esperienza innovativa al Lodigiano. Accenderanno il campo nei pressi di cascina Zumala, dietro il cimitero Maggiore, con colori e forme differenti, accanto a narcisi e allium, con la classica forma a palla e nuance che vanno dal bianco al viola. Questi sono i giorni del’attesa per la fioritura, che dovrebbe arrivare a brevissimo. Anche per questo non c’è ancora un giorno fissato per l’inaugurazione: tutto, all’azienda agricola Il Ceraseto, è legato ai tempi della natura.
C’è un nuovo capitolo nella storia de Il Ceraseto di Lodi di Marco Mizzi, classe 1990, 32 anni da compiere, partito con un sogno e una passione, che lo accompagna sin da bambino e che con caparbietà è riuscito a trasformare in un’impresa. Con la ricerca del terreno prima - che lo ha impegnato per anni - , poi con la messa a dimora delle piante per il frutteto e oggi anche con la nuova sfida del campo di tulipani.
«Da bambino, già in seconda elementare sognavo di fare il fiorista per la verità, poi crescendo, non essendo figlio di agricoltori e non avendo la terra a disposizione, mi sono reso conto che tra l’acquisto del terreno e la realizzazione della serra, i costi sarebbero stati proibitivi e ho deciso di virare su qualcosa che non ci fosse nel Lodigiano e che fosse anche più funzionale a un lavoro in solitaria o quasi - ricorda Mizzi -. E così è nata l’autoraccolta al Ceraseto».
Dopo il diploma all’Itis Tosi, l’esperienza al frutteto di Arcagna ai tempi dell’università, la ricerca della terra che lo ha accompagnato per qualche anno, in attesa di trovare qualcosa di abbastanza grande per consentirgli di produrre reddito. Al marzo 2014 risale la semina delle prime piante di ciliegio, il resto è una storia che molti conoscono, fatta oggi di decine di varietà. Non solo di ciliegie, che iniziano a produrre a fine maggio/inizio giugno. Da qui in poi inizia un ciclo di maturazione che coinvolge le diverse varietà di albicocche, lamponi e pesche (noci, bianche, gialle, piatte), poi le zucchine, i pomodori e via con peperoni, melanzane, meloni, angurie, patate, cetrioli, mirtilli e more, per chiudere la stagione con le zucche.
«Vendo solo quello che produco e di settimana in settimana i prodotti cambiano: chi arriva al frutteto non paga l’ingresso, ma paga quello che raccoglie e si porta a casa - racconta ancora Marco - . Molti ormai ci conoscono e sanno come funzione, altri invece chiamano già ora per sapere che frutta abbiamo a disposizione, ma ovviamente ora gli alberi sono in fiori».
L’avventura dei tulipani è nata con l’investimento per l’acquisto di un nuovo terreno, per allargare l’attività. «Al momento sono fioriti gli esemplari di una sola varietà, rossa a gambo corto, che non è molto adatta come fiore reciso, ma tra qualche giorno dovremmo essere pronti - chiude Marco -: il campo è organizzato per avere diversi periodi di fioritura con esemplari diversi. Da qualche anno il clima non ci aiuta, perché è troppo secco». Intanto si sono già fatti avanti delle scuole, per la visita al campo, anche perché la stagione dei tulipani - rispetto a quella del frutteto - si concilia bene con i tempi della didattica. E può essere un modo per i piccoli di immergersi in un’oasi naturale contrassegnata da un arcobaleno di colori.
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