LODI In via Sforza è nato
il murales che combatte
ogni forma di bullismo

Realizzato da Step Dase

Il significato è racchiuso in tre parole, cioè vedere, osservare, cambiare. Gli occhi sono il simbolo della necessità di vedere certe situazioni a rischio, ma bisogna osservare meglio per leggere la scritta, in inglese, che dice stop al bullismo e per cambiare davvero bisogna spezzare le catene, rompendo gli schemi di sopraffazione. Ha un nuovo volto, che porta con sé un messaggio, il muro di contenimento della nuova rotatoria di via Sforza. C’è il messaggio anti-bullismo nato nel progetto Lodigiano Colors in Tag, proposto da associazione Il Magnete e sostenuto dal Comune, con i materiali messi a disposizione da Ibsa.

A realizzare il murales l’artista ed educatore Stefano Delvò, in arte Step Dase, in 40 ore di lavoro tra giovedì e ieri. «Il colpo d’occhio è notevole - ha sottolineato Laura Tagliaferri, vicesindaca e assessore all’istruzione - : abbiamo aderito a questa richiesta di farci promotori di questo progetto per lanciare messaggi positivi anti-bullismo usando strutture del tessuto urbano. Lo scorso anno sono state utilizzate le panchine, quest’anno si è deciso di ridare vita a dei muri, in questo caso già vandalizzati. Nasce quindi un messaggio per dire che qui non c’è spazio per i vandalismi, la violenza, il bullismo, le dinamiche del più forte sul più debole e si abbellisce un angolo di città».

Al taglio del nastro, alcuni volontari dell’associazione, la presidente Annamaria Sgorlon e l’artista. «Il progetto - ha detto Sgorlon - è partito da Lodi, da un muro nel complesso della scuola Spezzaferri, e si chiude a Lodi, su questa ampia superficie da 100 metri quadrati».

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