LODI L’ingegnere Lucia Cattani unica rappresentante italiana a un congresso internazionale sull’acqua atmosferica

RICERCA La professionista illustrerà il lavoro che sta portando avanti con l’università di Pavia dove insegna: importanti anche i risvolti in campo sanitario

L’ingegnere di Lodi Lucia Cattani, insegnante dell’università di Pavia, massima esperta in Italia, nel settore dell’acqua atmosferica, rappresenterà il nostro paese nel congresso internazionale sul tema che si svolgerà online il 20 settembre. Parteciperanno con lei altri 11 professori (da Arizona, Egitto, Arabia Saudita, Spagna, Regno unito e Portogallo.

La dottoressa Cattani, lo ricordiamo, è pluripremiata per aver messo a punto, insieme ai suoi colleghi della Seas S. A., la macchina che trasforma l’aria in acqua.

«La disciplina dell’acqua atmosferica è relativamente nuova dal punto di vista della ricerca e delle applicazioni industriali - spiega -, si è sviluppata negli ultimi 15 anni. E’ nata un’associazione internazionale dell’acqua atmosferica che sta incominciando a organizzare i primi congressi su questo importante tema. Questo è uno dei primi incontri incentrati solo su questo tema. Io ho accettato l’invito come speaker. È organizzato via internet per far partecipare le persone senza spese, in attesa di preparare congressi in presenza più in là. Ne hanno fatto uno a febbraio, io ho partecipato con un poster, a febbraio ce ne sarà un altro. È molto bello perché è un nuovo tema che si sta sviluppando. Abbiamo bisogno delle innovazioni».

«Io sto lavorando in questo settore a 360 gradi anche con l’università di Pavia - aggiunge -; stiamo sviluppando tante applicazioni sull’acqua atmosferica e sul risparmio energetico; Al congresso illustrerò le novità e quello che stiamo facendo a Pavia. Lavoriamo anche per gli ospedali. È un campo che può dare una grande mano nelle situazioni nelle quali è necessario avere acqua pulita, non solo da bere, ma anche per usi medicali, e non c’è. Possono esserci risvolti socio sanitari importanti. Se riusciamo a dare anche un solo bicchiere a chi ne ha bisogno è tanto».

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