LODI Maiocchi e Sobacchi entrano nel misto e “annullano” così la mossa di Martino a palazzo Broletto
Le esponenti di centrodestra si “sacrificano” per rafforzare la coalizione e cambiano le carte in tavola
Da un consigliere a quattro nel giro di una manciata di ore. Si ingrossano le fila del Gruppo misto nell’aula del Broletto. Formalizzata ieri dalle consigliere Elena Maiocchi e Mariagrazia Sobacchi la scelta di lasciare la lista Sara Casanova Sindaco per confluire proprio nel Gruppo misto. Il colpo di teatro è arrivato meno di 24 ore dopo dalla scelta del consigliere di maggioranza Alessandro Martino di lasciare Buongiorno Lodi ed entrare nello stesso Gruppo misto, per sedersi accanto alla consigliera d’opposizione Giusy Molinari e fare da capogruppo, forte del regolamento che punta per il ruolo, in caso di mancato accordo, sul consigliere più anziano, quindi chi ha la cifra di consensi più alta tra voto di lista e preferenze individuali. Le comunicazioni delle due consigliere però, che in una successiva missiva si sono espresse indicando la scelta di Molinari come capogruppo, cambiano di nuovo le carte in tavola. E lo «scacco matto», operazione rivendicata in modo dichiarato dalle opposizioni, è servito. Convulso il diario politico degli ultimi due giorni a palazzo Broletto. Dopo il passo di Martino - che non ha ancora motivato la sua scelta, aspettando le comunicazioni in aula - Molinari era insorta in modo netto, parlando di una situazione di sanare, perché non era accettabile che fosse rappresentata da un esponente di divergente estrazione politica. E i contatti, per un intervento fai da te, senza modifiche ai regolamenti, sono partiti.
«Con la scelta di Martino si era creata una situazione anomala e di urgenza all’interno del Gruppo misto che è sempre stato rappresentativo della minoranza - ha detto ieri Maiocchi, accanto a Sobacchi— : la consigliera Molinari sarebbe stata nella condizione di subire un capogruppo e ci è sembrato che la cosa più opportuna da fare, riconosciute le capacità politiche e amministrative di Molinari, che è stata figura fondamentale della giunta Casanova, fosse correre in suo aiuto formalizzando la scelta di lasciare la civica». Nessuna frizione «né con Gianmario Invernizzi, che abbiamo sempre riconosciuto come capogruppo politico, figura di riferimento per tutta l’opposizione e che stimiamo, anche se in alcuni casi ci siamo staccati dalle sue idee, né con Sara Casanova che abbiamo sempre sostenuto», ma un «gesto positivo assecondando lo spirito di gruppo di tutta l’opposizione». Anche perché «Molinari non avrebbe avuto voce in capitolo e la continua discussione con Martino avrebbe condotto a rallentare tutta l’amministrazione». A confermare l’assenza di frizioni anche Invernizzi, che anzi rivendica il passo, perché «dove c’è Invernizzi c’è fantasia politica: in una riunione collegiale abbiamo deciso di sacrificarci per tutto il centrodestra ed evitare così che il gruppo misto fosse appannaggio del centrosinistra. La politica non è solo interesse di partito, ma deve essere interesse di coalizione e noi così rafforziamo il centrodestra».
Molinari, dal canto suo, ringrazia sia le due consigliere «per la stima che mi hanno riconosciuto», sia tutto il centrodestra, perché «è evidente che nella coalizione di centrodestra non ci sono fratture, ma si va così a sanare una situazione creata da un consigliere di maggioranza che non ha trovato asilo politico nei gruppi della sua coalizione». Un commento di solidarietà anche da Fratelli di Italia per voce di Giulia Baggi, nei confronti delle due consigliere «che hanno deciso di tutelare la rappresentatività dell’opposizione entrando a far parte del Gruppo misto e riconoscendo a Molinari il ruolo di capogruppo».
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