
(Foto di Ploiesteanu)
CASO SORGENIA La ditta della centrale di Bertonico doveva spendere un milione in boschi, in tanti ora si chiedono dove e come è stato fatto
Lodi
«Promesse disattese e gestione della situazione poco trasparente»: i malcontenti emersi per le misure di compensazione all’interno della Foresta di pianura e Piarda Ferrari crescono, ma le ragioni non sono solo dovute a pura sensibilità verso l’ambiente. È il gennaio 2010 e la Società Sorgenia Power Spa, nell’ambito del procedimento autorizzativo per la costruzione e l’esercizio della Centrale a ciclo combinato a gas naturale situata nei Comuni di Bertonico e Turano Lodigiano, ha appena sottoscritto una convenzione con la Provincia di Lodi e i Comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda, Cavenago d’Adda, Mairago, Secugnago e Terranova dei Passerini.
Dunque Sorgenia per compensare le emissioni inquinanti della sua centrale crea un accordo con cui si impegna alla creazione di 50 ettari di bosco e alla relativa manutenzione per 10 anni, con un costo indicativo di un milione di euro, da realizzare in accordo con la Provincia di Lodi e i Comuni firmatari. Ma a spiegare meglio se tutto questo è davvero avvenuto sono state Michela Sfondrini, Antonella Rossi e Marta Morini che hanno organizzato, aggregando un vasto gruppo di persone, la marcia di sabato mattina per andare a visionare in prima persona cosa hanno apportato queste misure di compensazione da parte di Sorgenia.
Leggi l’articolo di Francesca Fornaroli sul Cittadino in edicola oggi 14 aprile, e in digitale
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