
La moschea di via Lodivecchio è pronta a diventare grande. Dopo i lavori abusivi avviati l’anno scorso, che avevano portato allo stop del cantiere, la comunità di musulmani ha inoltrato una richiesta ufficiale di ampliamento degli spazi. L’allargamento è pari a 380 metri quadrati. Il centro “Al Fath” vuole occupare un altro capannone che sorge vicino all’attuale struttura utilizzata per la preghiera. È un’area all’interno della Camolina, che verrà allestita per i momenti di raccoglimento dei fedeli. Con l’ok del Broletto alla convenzione con la società Al Waqf al Islami, sono state poste le basi per la ripresa dell’intervento edilizio.
La vicenda risale a oltre un anno fa, quando i musulmani avevano presentato un’osservazione al Piano di governo del territorio. Avevano domandato un cambio di destinazione d’uso dei locali attigui al loro centro di culto. Pratica che era stata accolta nella versione definitiva del Pgt. Nel frattempo però in via Lodivecchio erano partiti dei lavori di ristrutturazione alla moschea. Un cantiere che non era per nulla autorizzato. Nel corso di un sopralluogo dei tecnici comunali (a fine luglio del 2011) era stata notata la demolizione di un muro che separava i locali adibiti alla preghiera. L’ente locale aveva quindi emesso un’ordinanza con cui aveva intimato la sospensione dei lavori. L’obbligo per i proprietari dello stabile, la società Al Waqf al Islami, era quello di ripristinare le condizioni precedenti alle opere. In più era stata anche comminata una multa per l’irregolarità edilizia, che è stata sanata con il pagamento di una sanzione.
Nel gennaio di quest’anno gli islamici sono tornati poi alla carica. Hanno presentato una richiesta di permesso di costruire, per l’ampliamento di uno spazio dedicato agli incontri con l’imam. Per rilasciare questa autorizzazione, nel caso di confessioni religiose diverse da quella cattolica, è necessaria la stipula di una convenzione con il Comune. L’accordo, che è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta municipale, prevede alcuni vincoli per la comunità musulmana. In particolare devono controllare le attività che si svolgono all’interno del centro di preghiera, nello specifico che l’afflusso delle persone non crei problemi di ordine pubblico e rispetti la vivibilità del quartiere. Hanno infine l’obbligo di svolgere esclusivamente attività di culto religioso e devono rispettare le prescrizioni in materia di sicurezza, normativa antincendio e in materia di sanità e igiene pubblica.
Via libera all’ampliamento della moschea di Lodi: il Comune ha infatti approvato la convenzione con l’associazione degli islamici, ora i lavori sospesi nel 2011 potranno ripartire
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