LODI Non ingrana l’ambulatorio dentro l’ospedale Maggiore: «Con i nostri vecchi dottori era tutta un’altra cosa»

Pochi gli accessi alla struttura creata dall’Asst per ovviare al pensionamento di due storici medici

Poco meno di 9 pazienti al giorno nelle prime due settimane circa di apertura: questi i numeri fatti registrare dall’ambulatorio temporaneo del Maggiore istituito dall’Asst per far fronte alla carenza di medici di medicina generale. «Dopo il pensionamento del medico che mi aveva in cura, Bricchi, mi sono trovato senza assistenza. Guardandomi intorno ho scoperto che a Lodi non erano rimasti medici disponibili, solo dottori fuori dalla città. Io non ho la patente. Perciò eccomi qua, nella speranza che presto si liberi un posto oppure che si individuino nuovi dottori» diceva un paziente mentre giovedì pomeriggio aspettava il suo turno per poter accedere all’ambulatorio. Il dottor Angelo Bricchi infatti, assieme al collega Maurizio Mazzoleni, è uno dei due medici di famiglia della città ad essere andato in pensione alla fine del mese scorso. Più di 3000 i pazienti che erano a carico dei due dottori. A loro è rivolto l’ambulatorio temporaneo, dove giovedì era in servizio la giovane dottoressa Alba: «Io non sono di Lodi, sono in questo ambulatorio da poco. Ho iniziato a luglio, quando è stato aperto lo spazio, i primi turni sono stati un po’ più pieni, forse perché i pazienti andavano indirizzati. Oggi invece sembra ci sia poca gente, prima appena arrivavo c’erano già pazienti fuori ad aspettare. Non sono solo io a lavorare qua dentro, ci sono altri quattro medici di medicina generale, facciamo a turni». L’ambulatorio prevede degli orari che vanno dalle 17 alle 20 dal lunedì al venerdì. In caso di particolari necessità fuori dalla fascia oraria è possibile rivolgersi al servizio della vecchia guardia medica. Nel frattempo, l’Asst ha ribadito più volte come stia facendo di tutto per reperire nuovi medici, ma la carenza di figure professionali, che coinvolge tutta la Regione, è endemica e difficilmente risolvibile in maniera tempestiva: «Stiamo continuando a fare bandi per reperire medici e a chiedere sostituzioni con anche attivazione di Regione Lombardia e altre Asst, non solo di Lodi, ma del circondario. L’augurio è che si trovino dottori disponibili e che l’ambulatorio temporaneo, con il tempo, possa essere dismesso, il che vorrà dire che tutta l’utenza avrà trovato dei medici di famiglia a cui rivolgersi». Ecco che allora l’ambulatorio diventa una salvezza, anche se a giudicare dai numeri di queste prime due settimane il servizio sembra essere partito un po’ in sordina. «Da un certo punto di vista è anche meglio così, c’è poca attesa e la fila di pazienti è tutto sommato contenuta, ciò non toglie che con Bricchi e Mazzoleni era un’altra cosa» dicevano giovedì i pazienti fuori dall’ambulatorio.

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