Quasi tutti a casa. O almeno così sembra. La città del Barbarossa non è affatto deserta e adesso, a mostrare che sono pochi i lodigiani ad aver fatto le valigie, ci sono anche i dati dei rifiuti raccolti nel capoluogo da Astem Gestioni. Nessun calcolo scientifico a disposizione, ma solo la consapevolezza che la produzione d’immondizia durante l’estate non è poi così diversa da quella prodotta in una “settimana tipo” (a marzo) nella quale la maggior parte degli abitanti non se n’è andata. Del resto, la folla al mercato di piazza Vittoria e le presenze alla “movida” ne sono una testimonianza.
Per la ex municipalizzata in agosto sono state raccolte solo 3,52 tonnellate in meno. E l’anno scorso i livelli erano stati decisamente superiori (il calo estivo aveva sfiorato le 7 tonnellate).
La produzione di scarti domestici e artigianali a marzo 2014 era di 254 tonnellate e adesso in estate ha superato le 250. La variazione è stata ridotta al minimo. I quantitativi complessivi indicano quindi che la città non si è svuotata.
«Una prima analisi ci dice che quest’anno è partita la metà delle persone che era partita lo scorso anno», sottolineano i tecnici di Astem. Ovviamente non è nulla di certo e di misurabile. Si tratta di stime costruite sulla base del servizio di igiene urbana. Ma che evidenziano come la crisi sia ancora drammatica all’ombra del Torrione. Lo dimostrano i dati sulla disoccupazione nel capoluogo, l’utilizzo massiccio della cassa integrazione, il calo del numero d’imprese. Una serie di condizioni che possono aver influito sul calo delle partenze, con la conseguenza che tante famiglie hanno dovuto tirare la cinghia rinunciando al soggiorno al mare o sui monti. Molti si sono limitati a vacanze “mordi e fuggi”, ad un viaggio limitato a pochi giorni, oppure a soluzioni low cost.
Secondo Federconsumatori, quest’anno centinaia di italiani punteranno alla vacanza da “super risparmio”. Che sia spiaggia o alte vette, infatti, prediligeranno il campeggio, l’appartamento in affitto o l’ospitalità presso amici e parenti. Per l’associazione è comunque necessario fare attenzione a tutti ciò che può incidere sul budget, come i prezzi al supermercato, spesso nelle località lo scontrino è infatti al rialzo: «Basti pensare che un pacco di zucchero in città costa mediamente 1.09 euro, mentre nei centri turistici si può pagare ben 1.72 euro, il 58 per cento in più, un vero salasso».
L’Osservatorio nazionale Federconsumatori, da una prima analisi, mostra che solo il 31 per cento degli italiani (pari a circa 18,6 milioni di cittadini) è partito per le vacanze estive.
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