I predoni del rame tornano a fare razzia nel capoluogo. Nel mirino, per la quinta volta in un anno, è finito il deposito delle Ferrovie di via San Colombano. Qui, nei giorni scorsi, sono state rubate almeno due bobine di cavi di rame, gli stessi utilizzato in genere per effettuare la manutenzione sulla linea ferroviaria. Valore della refurtiva, circa 10mila euro, anche se i ladri potranno rivendere l’oro rosso a prezzi molto più bassi sul mercato nero.
Il deposito, che è anche una sottostazione elettrica che alimenta i treni, si trova affacciato sulla linea ferroviaria e vi si accede attraverso una stradina che si incontra all’uscita dal sottopasso di via San Colombano (direzione periferia). È ben visibile anche sull’altro lato della linea, da via Cesare Battisti. Solo nell’ultimo anno e mezzo qui si sono registrati almeno cinque incursioni. I ladri possono arrivare dalla strada, ma anche camminando lungo la linea ferroviaria. Nell’aprile dello scorso anno, nel giro di dieci giorni, le forze dell’ordine riuscirono a sventare ben tre razzie di rame, mettendo le manette di volta in volta ai ladri che si era “affacciati” su via San Colombano. Complessivamente sono state prese otto persone, tutte di nazionalità romena. Altre volte, invece, il colpo è andato a segno, come è accaduto anche l’altro giorno.
Sembra che un residente in quella zona abbia notato martedì notte un furgone bianco, di cui ha preso anche il numero di targa. Lo ha visto uscire dal deposito un attimo dopo che era suonato l’allarme e, sapendo forse dei precedenti furti avvenuti in quella zona, ha avvertito subito le forze dell’ordine. Ma a quel punto ormai i ladri avevano già preso quello che gli interessava: avevano forzato il cancello, aperto il deposito e caricato sul camion due grosse bobine, ciascuna pesante diversi quintali. Così, quando i carabinieri sono arrivati sul posto, del furgone non c’era più traccia. Attraverso il numero di targa è stato possibile risalire al modello e al proprietario: si tratta di un Iveco, risultato rubato qualche giorno prima a Milano. Del mezzo si sono perse le tracce, nonostante le ricerche svolte subito sul territorio, così come del rame con cui i ladri lo hanno caricato.
La sera successiva, dallo stesso deposito, è scattato nuovamente l’allarme. Il timore era che i ladri fossero tornati per completare il lavoro del giorno prima, invece la volante della questura, una volta giunta sul posto, ha scoperto che si era trattato solo di un falso allarme. Nel deposito in quel momento c’era ancora il custode.
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