Lodi, Pasqua con il cimitero sott’acqua

Un cimitero “sott’acqua”, come capita spesso nei giorni di pioggia battente. Quando i vialetti che portano alle tombe si inzuppano e poi restano le pozzanghere, destinate a intralciare i visitatori e a finire al centro delle lamentele.

Al Maggiore, il principale campo santo della città, le proteste non sono una novità, soprattutto da qualche anno a questa parte: «Non si chiede che tutto sia perfetto, però togliere l’acqua dai vialetti mi sembra il minimo», dice un lodigiano che la scorsa settimana si trovava in viale Milano, «con il maltempo si ha un’impressione di trascuratezza».

I vialetti, appunto. In alcuni tratti sono disseminati di sassi, in altri punti l’asfalto è rovinato. Per i più giovani questo potrebbe anche non rappresentare un problema, ma per gli anziani, per chi fa fatica a camminare o per chi si fa sorreggere da un bastone, la difficoltà è evidente. Per non parlare di chi non si regge più sulle proprie gambe ed è costretto a stare su una sedia a rotelle. Venerdì scorso si notava tra le lapidi una giovane donna che spingeva a fatica una carrozzina sulla quale si trovava una signora: cercava di evitare i sassi più grossi.

Le critiche più pesanti arrivano proprio dagli anziani, forse perché si ricordano di un cimitero diverso, quello che si trova nei loro ricordi: più ordinato e quasi impeccabile. «Quando ero giovane io - racconta la maggior parte delle persone che frequenta il campo santo - non c’era niente fuori posto, dagli alberi ai sentieri. Adesso le cose sono cambiate».

Tra le tombe del Maggiore spuntano delle “aiuole” marroni, caratterizzate da sassi e montagnette di terra. La pioggia non fa nient’altro che renderle più paludose e il colpo d’occhio che ne ricavano i visitatori non è di certo positivo. Soprattutto per coloro che hanno la lapide di famiglia a pochi passi.

«Si vedono gli uomini al lavoro - osserva uno dei visitatori -, non è che non ci sia nessuno, un po’ più di attenzione non guasterebbe».

Quando la pioggia insiste per diversi giorni, le proteste della gente che deve per forza dirigersi verso i loculi aumentano. A causa dell’acqua che penetra dal soffitto oppure a causa dell’acqua che gocciola dai tubi e rende il pavimento scivoloso. In realtà, questa critica non riguarda solo il Maggiore ma si sente ripetere anche dalle pensionate che ogni settimana raggiungono Riolo.

Nei prossimi mesi le polemiche non si affievoliranno, solo si sposteranno verso un altro fronte: la possibile privatizzazione dei cimiteri della città, un provvedimento che è già stato approvato in occasione dell’ultima giunta.

Greta Boni

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