LODI Passi in avanti per la centrale idroelettrica sull’Adda a pochi metri dal ponte

La Provincia ha dato la concessione ai privati, Caserini: «Il Comune può solo esprimere un parere», a metà mese la conferenza dei servizi preliminare

Una nuova mini-centrale idroelettrica sull’Adda che sfrutti il salto della briglia all’altezza dell’Isolotto Achilli, proprio sotto il Lungo Adda Bonaparte, in corrispondenza del campo da calcio dell’Azzurra. L’ipotesi sarà analizzata a metà settembre in una conferenza di servizi preliminare all’autorizzazione unica. A darne notizia è stato l’assessore all’ambiente Stefano Caserini nel corso del suo intervento alla Festa dell’Unità martedì sera.

«Il 15 settembre ci sarà la conferenza di servizi in merito al progetto di derivazione acque superficiali a uso idroelettrico su Fiume Adda nel Comune di Lodi, nei pressi dell’isolotto Achilli. La società Hydro Global Energy S.r.l ha ottenuto la concessione dalla Provincia di Lodi con determinazione dirigenziale del 17 febbraio 2020, dunque durante la Presidenza Passerini – spiega l’assessore Caserini -. Il Comune di Lodi non ha dunque il potere di autorizzare l’impianto o negarlo, può solo esprimere un parere e chiedere misure di compensazione, in quanto l’autorizzazione unica è in carico alla Provincia di Lodi. Il Comune sta valutando il progetto, che presenta diversi profili insoddisfacenti relativi all’inserimento dell’impianto, che pure può rappresentare una fonte di energia rinnovabile, importante in particolare in questo periodo di alti prezzi dell’energia dovuti all’aumento dei costi del gas».

Rispetto al progetto non si conoscono molti dettagli. Una prima proposta risale a diversi anni orsono, con le prime interlocuzioni che risalgono a una decina d’anni fa. Di certo, la concessione definitiva risale al febbraio 2020, poi confermata, con una leggera riduzione della portata da 35 a 25 metri cubi al secondo, il 1 febbraio 2022. In quest’ultimo atto provinciale è stata definita anche la non assoggettabilità alla procedura di verifica di valutazione di impatto ambientale, di fatto accorciando l’iter autorizzativo ed evitando un’analisi preliminare degli impatti ambientali del progetto. In base alla capacità di derivazione richiesta, l’impianto dovrebbe rientrare nel cosiddetto mini-idroelettrico con potenza inferiore a 1 Megawatt. Per arrivare all’autorizzazione definitiva si attendono prima i passaggi di inizio settembre in Commissione provinciale per il Paesaggio (il 6 probabilmente) e la Conferenza di servizi (il 15).

L’iter è squisitamente tecnico, e particolare importanza avranno i pareri della Soprintendenza, del Parco Adda Sud e dell’Autorità di bacino del Po: gli elementi critici del progetto, infatti, da un punto di vista tecnico, attengono all’ubicazione dell’impianto nel cono panoramico del fiume e alla compatibilità idraulica della derivazione. Diverse sono invece le perplessità di carattere paesaggistico e di opportunità, con un impianto che, sia pur di dimensioni contenute, impatterà e non poco sul passeggio del Lungo Adda. «Le concessioni sono arrivate dalla Provincia di Lodi sotto la presidenza Passerini – commenta il sindaco Andrea Furegato -. C’è preoccupazione per il potenziale impatto paesaggistico, pur tenendo conto che il tema dell’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili merita grande attenzione. Il Comune non può esprimere un parere vincolante. Seguiremo con attenzione il proseguo dell’iter amministrativo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA