Lodi, Poste Italiane sigilla le cassette per imbucare le lettere
Per spedire bisogna andare negli uffici, nei piccoli paesi arriveranno nuove cassette “intelligenti”
Sta accadendo oggi quello che è successo gradualmente anche con le cabine del telefono: eravamo così abituati a vederle che non ci siamo nemmeno accorti che, lentamente, erano diventate inutili, soltanto un vuoto retaggio di un’epoca ormai conclusa. E se quando le hanno tolte, ci è venuta un po’ di nostalgia e magari ci è sfuggita una lamentela, presto abbiamo dovuto arrenderci all’evidenza che il mondo è cambiato. E se oggi per comunicare usiamo i cellulari e non i gettoni del telefono, anche le buche delle lettere rosse erano diventate man mano soltanto vuoti oggetti di antiquariato disposti sulle nostre vie. Così, Poste italiane ha deciso di riorganizzare il servizio: in alcune zone (ad esempio nei comuni dove non è presente un ufficio postale) saranno installate delle cassette “smart”, con un sensore che indica quando ci sono delle lettere all’interno così da limitare al necessario il passaggio dell’operatore per svuotarle. A Lodi, però, pare che le cassette postali saranno soltanto rimosse, tutte, definitivamente. Poste Italiane, infatti, non ha comunicato il quadro della situazione nel capoluogo, ma sulle cassette il cartello indica semplicemente che esse saranno dismesse, e invita a recarsi all’ufficio postale più vicino. La feritoia dove si infilavano le lettere è sigillata dal nastro adesivo: è così in stazione, in piazza Vittoria, in viale Rimembranze, in piazza Zaninelli e in via XX Settembre, a Revellino.
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