Si è aperto ieri il processo a carico del ristoratore di Lodi che nel maggio 2011 era stato denunciato per spaccio di stupefacenti e per detenzione clandestina di una pistola semiautomatica con tanto di proiettili e silenziatore. Per M.C., 30 anni, nato a Palermo ma residente in città, incensurato, ieri c’è stato subito un rinvio e così di questa vicenda se ne riparlerà il 24 settembre. L’indagine dei carabinieri era partita a fine 2010, quando giunse la segnalazione di un “giro” di cocaina, ma anche hascisc e marijuana, che coinvolgeva uno dei gestori di un ristorante cittadino, con l’ipotesi di piccole cessioni. Grazie a intercettazioni e pedinamenti vennero ricostruiti i movimenti di una quindicina di persone, compresi alcuni lodigiani “doc” insospettabili. Alcuni dei soggetti sotto controllo si recavano a Milano una o due volte a settimana per acquistare una decina di grammi di droga. In maggio, infine, scattò il blitz con i cani antidroga nel ristorante, nell’abitazione dei titolare e in quelle di due donne coindagate, di 32 e 38 anni, di Lodi, già “giudicate” in udienza preliminare con un patteggiamento. A casa della 38enne, L.G., c’erano tre grammi fra hascisc e marijuana e alcuni proiettili, mentre il ristoratore aveva la pistola calibro 40 detenuta illegalmente. Nel febbraio scorso la 32enne E.P. aveva patteggiato un anno di reclusione (pena sospesa) e duemila euro di multa, mentre L.G. se l’era cavata con un anno e dieci mesi e 3mila euro. Il pm Armando Spataro però si era opposto alla concessione della pena sospesa e del patteggiamento anche per M.C., che così è stato rinviato a giudizio. Ieri si è svolta in tribunale la prima udienza: dopo l’ammissione formale delle prove e la presentazione della lista dei testimoni da sentire da parte di accusa e difesa, il giudice si è limitato a stabilire il rinvio per il prossimo 24 settembre, quando si entrerà nel vivo del processo.
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