Lodi, pronto soccorso sotto assedio

Ventiquattr’ore da incubo per gli operatori del pronto soccorso di Lodi. Medici e infermieri hanno dovuto correre per anziani affetti da vomito e influenze pesanti, persone cadute a terra, ammalati con problemi di ogni tipo.

Solo lunedì 11 sono state curate 166 persone, cioè il 20 per cento in più delle solite 135. Tra queste ben 25 sono stati i bambini, 20 i malati assistiti nell’ambulatorio dei codici minori e 12 le pazienti dirottate in ginecologia. I ricoveri sono stati 17, 9 nel dipartimento medico, 4 in quello chirurgico, uno in rianimazione e in pediatria e 2 in ostetricia. Tre persone sono state trasferite in ortopedia, 2 con la frattura di femore e una dell’omero, per cadute in casa e nel cortile. In pronto soccorso tutte le barelle e i letti sono stati riempiti.

«Il mese scorso - spiega il primario del pronto soccorso Pierdante Piccioni - è stato devastante. Nel solo mese di gennaio si sono avuti 400 ammalati in più rispetto allo stesso periodo del 2012. Significa tra gli 11 e i 12 accessi in più al giorno, tutti i giorni. Dal 2006 abbiamo avuto una crescita continua di mille pazienti in più ogni anno, fino ad arrivare a circa 46mila pazienti nell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle. Nel solo mese di gennaio 2013 però siamo già a più 400 e febbraio sta seguendo lo stesso andamento. Fotografando l’esistente, mi viene da dire che siamo diventati talmente bravi che la gente si fida solo di noi. Offriamo assistenza subito e di buona qualità. Settemila pazienti in più in cinque anni significa aver lavorato 14 mesi nel 2012. Questo a fronte dello stesso organico, che è quello di cinque anni fa».

I tempi di attesa, anche a fronte del maggior numero di pazienti, restano «virtuosi». «Lunedì i codici gialli hanno aspettato una media di 10 minuti, mai più di 12, i verdi hanno aspettato una media di 40 minuti. Nella fascia oraria più gettonata, cioè dalle 16 alle 20, hanno aspettato 50 minuti e comunque, sempre sotto le 2 ore. I codici minori, invece, hanno aspettato 27 minuti». Adesso i lodigiani e gli operatori attendono l’apertura del nuovo pronto soccorso, per avere finalmente più spazi e nuovo personale a disposizione. «All’inizio di aprile - assicura il direttore generale dell’Ao Giuseppe Rossi - apriremo il nuovo reparto. Mancano solo alcuni arredi nella sala anti-shock». «In generale - spiega la direttrice sanitaria Angela Bocconi - gli arredi sono stati già acquistati, altri saranno trasferiti dall’attuale reparto. Resta da sciogliere il nodo del personale, sulla base delle attività che devono essere garantite, il numero di letti di osservazione breve da attivare, il numero degli ambulatori e le attività della radiologia del pronto soccorso». Il numero degli infermieri professionali che è stato richiesto dai medici varia da 3 a 9. Sono state richieste anche 3 nuove operatrici socio sanitarie, «ma la discussione - dice la direttrice - è solo interna ed è ancora aperta».

Cristina Vercellone

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