“Cenerentola” di Lombardia, più povera di tutte le sue sorelle. Lodi, infatti, è la provincia con il reddito medio disponibile pro capite più basso, pari a 14.430 euro, contro una media nazionale di 17.952. Anche nel 2013 la forchetta che distanzia i territori regionali resta molto ampia, non solo per i 27.806 euro registrati a Milano, seguita al secondo posto da Sondrio con 20.350 euro, una differenza di oltre 7mila euro.
Al di sotto della media nazionale ci sono Como (15.829 euro), Bergamo (16.534), Brescia (16.595), Lecco (16.753), Varese (17.190), Mantova (17.460) e Pavia (17.935). Al di sopra, invece, Cremona, con 18.290 euro. I dati fanno parte della ventesima edizione dell’Osservatorio sull’andamento dei beni durevoli, redatto ogni anno da Findomestic Banca, uno studio che è stato presentato nella giornata di ieri. Ciò che emerge è che in tutti i settori di spesa è Milano a far segnare i volumi maggiori, come del resto è avvenuto anche negli anni precedenti.
Più in generale, la ricerca sottolinea che nel biennio 2012-2013 la Lombardia è stata la regione italiana che ha mostrato la performance migliore in termini di Pil, il Prodotto interno lordo (-1,2 per cento), in uno scenario di difficoltà. L’anno scorso il reddito pro capite, a differenza di quanto è accaduto in Italia, è leggermente aumentato, attestandosi sui 21.283 euro, valore inferiore solo a quelli della Valle d’Aosta e dell’Emilia Romagna.
A livello provinciale, tuttavia, la situazione è più eterogenea: solo nelle province caratterizzate da un livello dell’indicatore superiore alla media nazionale (Milano, Sondrio e Cremona) si è assistito a una crescita. Numerose le voci prese in considerazione dall'analisi di Findomestic. A Lodi se da una parte diminuisce l’acquisto di auto nuove, dall’altra cresce l’utilizzo di macchine usate, che registra un +3,6 per cento, pari a una spesa di 46 milioni di euro; in questo caso tutte le province hanno differenze positive rispetto al 2012. Per quanto riguarda i motoveicoli, la maggior parte dei centri ha subito una flessione superiore al 20 per cento, fanno eccezione Mantova (-14 per cento, per un totale di 9 milioni euro di spesa) e Varese (-19,2 per cento, per 21 milioni euro totali). Fanalino di coda Cremona: -30,5 per cento (7 milioni di euro). Ovunque aumentano le spese per l’informatica, a Lodi la performance è pari +1,3 per cento, per un volume pari a 9 milioni di euro.
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