Citofoni “segnati”, persone che si aggirano di notte nei cortili, allarmi che scattano all’improvviso. I residenti di via Flora Tresseni e via Selvagreca, nella zona dei “laghi”, da alcune settimane vivono nella paura. Furti veri e propri nelle case non ce ne sono ancora stati, ma ogni notte è un susseguirsi di fischi, passi sulla ghiaia, colpi sui muri, e più di una persona giura di aver visto degli sconosciuti davanti alle proprie finestre.
«In queste notte fa caldo e tengo la finestra aperta - spiega la proprietaria di una villa in zona -. Una settimana fa mi sono affacciata e ho visto chiaramente una persona che stava scavalcando il cancello. Ci siamo guardati e poi è scappato, mentre io sono rimasta bloccata e poi non ho più dormito. Giovedì è successo di nuovo, questa volta erano in due sotto una pianta. Io e mio marito abbiamo urlato, “cosa fate lì, cosa volete”, poi non li abbiamo più sentiti».
Ad essere più interessati da questi “movimenti” sono quattro palazzi, due in via Selvagreca e due in via Tresseni, affacciati l’uno all’altro e con un unico cortile in comune, di ghiaia, su cui “guardano” anche due ville. Ma pure il resto della via non è indenne. Sui citofoni di quasi tutte le abitazioni, per esempio, sono comparsi di recente strani segni, numeri e frecce incise sul metallo o scritte a penna. Venerdì i residenti hanno chiesto l’intervento dei carabinieri e una pattuglia è passata di casa in casa per capire cosa significassero quei segni. «Ci hanno detto che probabilmente è opera di zingari - spiega Angelo Brasca, di 64 anni, divenuto portavoce del quartiere -. Qui ormai la gente ha paura e in tanti stanno installando allarmi e luci. Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine di fare più passaggi in questa zona e più controlli, ma ci è stato detto che purtroppo ci sono poche pattuglie». In un caso, come detto, una signora ha visto dalla sua finestra quattro persone sul tetto del garage di una villa, che sono scappate quando si sono accorte di essere state scoperte.
Un’altra volta è stato visto un uomo cercare di entrare in un box. Per due volte invece da una villa hanno visto delle sagome nell’oscurità. «Ci hanno detto che qui vicino, nella zona dei capannoni di via Selvagreca, c’è un giro di spaccio, ma non sappiamo se questo è collegato a quello che sentiamo e vediamo noi ogni notte», aggiunge Brasca.
E proprio nella via dei Capannoni si è verificato un fatto a dir poco inquietante. In luglio, in pieno giorno, una signora di circa 35 anni dice di aver visto, passando in bici con la figlia piccola nel seggiolino, una persona vicino a un’auto con in mano una pistola. «L’ho vista chiaramente, perché quel tizio mi voltava le spalle e aveva l’arma in mano dietro la schiena. In macchina c’era un’altra persona, avranno avuto vent’anni. Quando mi hanno visto sono saliti in auto e si sono messi davanti a me, guidando a dieci all’ora precedendomi fino a quando non sono arrivata a casa. Era un’Alfa 33 rossa, non ho letto la targa. In quel momento ho pensato di morire».
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