Lodi, ritorno nelle scuole dopo Pasqua: dirigenti pronti a fare di più
Anche se il Governo non dovesse cambiare linea si punta comunque ad avere più alunni nelle classi
Riaprire la scuola alle elementari e all’infanzia, come ha promesso di fare il capo del governo Mario Draghi, anche se resteremo in zona rossa dopo Pasqua, «non è sufficiente». Ne è convinto il preside del San Francesco, padre Stefano Gorla. «Devono tornare a scuola i ragazzi delle superiori - commenta -. L’annuncio è solo perché altrimenti i genitori gli “tagliano la gola”: non sanno come gestire i figli, ma la scuola non è un parcheggio. Serve una tutela della salute per tutti, e la salute è sia fisica che psichica e sociale. Abbiamo visto la ricerca che testimonia che non c’è alcun impatto nella curva epidemica sull’apertura o la chiusura delle scuole».
Solo in Italia paga la scuola, dice, «perché in Inghilterra, Francia e Germania non è così. Non c’è alcuna tutela per gli adolescenti. Non lo capiscono ed è grave». Padre Gorla è uno dei dirigenti più agguerriti della città. È stato forse l’unico ad applicare la normativa che consentiva ai figli degli operatori sanitari e di altre categorie di andare a scuola in presenza. «Io lunedì avevo 109 ragazzi nell’istituto - spiega -. Il direttore dell’ufficio scolastico regionale Augusta Celada ha detto che la norma andava interpretata in modo restrittivo. “Quanti ragazzi avete poi a scuola?”. Beh, ma questo, dico, non è un problema mio. Siete voi che fate le norme. Il mio compito è fare scuola. Se la norma è possibilista io apro. Ho ricevuto una mail dalla segretaria del Comune che mi chiedeva quanti alunni avessi. Non ho risposto alla mail, ho alzato il telefono, ho risposto puntualmente, ma ho messo i puntini sulle “i”. Non mi dispiace alzare la voce se è per difendere i diritti dei ragazzi». Padre Gorla ha già avvisato tutte le insegnanti di tenersi pronte. «Se andiamo in zona arancione non rafforzato da lunedì io faccio rientrare tutti». Quando hanno aperto le scuole, a settembre, padre Gorla ha fatto venire i ragazzi al 100 per cento. «Ho 62 ragazzi in tutto il liceo e 4 di questi prendono i mezzi. Ho incentivato le famiglie ad accordarsi tra loro per evitare di usare i mezzi. Nessuno dice quanti sono i minori di 14 anni che fanno la dad da soli a casa? Il codice dice che lasciare da soli i bambini sotto i 14 anni è abbandono di minore». La riapertura è «una buona notizia, è quello che auspicavamo tutti, a scuola», commenta la preside del comprensivo Lodi IV Caterina Guerini. «I protocolli sono applicati a scuola. Il pericolo è all’esterno della scuola - dice -. Vorremmo che il rientro riguardasse anche i ragazzi delle medie. Siamo felicissimi però che si torni. Le richieste delle famiglie sono già state numerose. Stavamo valutando se aprire a piccoli gruppi nel caso si continuasse con la chiusura, applicando le deroghe del ministero. Fino ad ora non le avevamo applicate perché siamo su 11 plessi e abbiamo classi molto numerose. Ora siamo fiduciosi che si rientri dopo Pasqua, ci stiamo organizzando».
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