LODI Sabato apre l’oasi dei tulipani, via al modello dell’autoraccolta

L’iniziativa del Ceraseto nei campi della cascina Zumala, messi a dimora più di 80mila bulbi

Rossella Mungiello

Il colpo d’occhio è un arcobaleno di colori. Il verde delle foglie si intreccia con il giallo, il rosso, il rosa dei boccioli, ormai pronti a portare negli occhi dei lodigiani aria di primavera. Attesa finita per tuffarsi nella colorata oasi del “tulipaneto” di Marco Mizzi, neonata appendice dell’azienda agricola Il Ceraseto, al debutto nella primavera 2022.

Circa 85 mila i bulbi messi a dimora nel nuovo campo attrezzato, acquisito quest’anno con l’idea di ampliare il frutteto dell’azienda, ma al momento dedicato alla novità dei tulipani, sempre con la filosofia dell’autoraccolta, che già caratterizza il frutteto. La location è nei pressi di Cascina Zumala, dietro al cimitero Maggiore di Lodi, e le porte saranno aperte da sabato mattina e lo saranno, almeno per il mese di aprile, ogni sabato e domenica, dalle 10 alle 19, ma anche ogni venerdì e lunedì pomeriggio, dalle 15 alle 19. «Sarà possibile orientarsi tra le file di colori diversi anche grazie ai cartelli che indicano per ogni colore il nome specifico - spiega Marco Mizzi - : a differenza del frutteto, qui abbiamo previsto una sorta di buono di ingresso, per ogni persona al di sopra dei sei anni, al costo di tre euro in cui saranno compresi due tulipani a scelta. Ma abbiamo anche già previsto che con quel buono sarà possibile, in estate, al Ceraseto, ottenere un omaggio di mezzo chilo di frutta o verdura». Al termine del tour ci sarà poi un passaggio tra le casse, dove sarà possibile pagare gli altri eventuali tulipani raccolti, oltre ai due previsti nell’ingresso, al costo di un euro a fiore. Gli operatori saranno a disposizione per spiegare ai visitatori come prelevare al meglio i tulipani senza fatica. «La stagione non ci aiutato, per le particolari condizioni di carenza idrica, e la crescita di alcuni esemplari ne ha risentito, anche se ce l’abbiamo messa tutta per evitarlo» spiega Mizzi.

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