
Lodi, lo scandalo degli ascensori rotti da sei mesi in ospedale
Gli ascensori del Maggiore sono ancora rotti. Dalla scorsa primavera. E anche ieri mattina, come da 6 mesi a questa parte, i visitatori e i dipendenti hanno manifestato il loro disagio.
A essere fuori uso sono almeno 5 impianti tra i 10 più utilizzati, uno dei due all’ingresso, quello dopo la farmacia, due vicino ai poliambulatori e uno dei due nei pressi dell’ingresso di via Secondo Cremonesi.
«È un disastro - annota Elina D’Angelo - per poter prendere un ascensore l’altro giorno sono salita con un’infermiera sul montacarichi. Anche 30 anni fa, quando lavoravo io in ospedale c’era questo problema, ma adesso la situazione è peggiorata». «Concordo - annota una donna (A. P. le iniziali) - sono venuta a giugno con mia mamma e ho scoperto che alcuni ascensori funzionano con un massimo di due persone a bordo. Mia figlia è venuta in agosto, poco prima del parto, ha dovuto fare 5 piani a piedi. Direi che è troppo».
«Per prendere gli ascensori bisogna sempre aspettare e aspettare - aggiunge Gabriella Bombelli - è un disagio». «È un problema enorme», annota un dipendente.
Un medico è sconcertato: «Non so come mai - dice - gli ascensori non vengano riparati». «È un caos totale», annota Katiuscia Donati mentre cerca di salire ai piani superiori con il bimbo in braccio. «Vanno su e giù tutto il giorno - taglia corto un uomo -, è normale che si rompano».
«È uno schifo - s’inserisce un altro -. Il 50 per cento è rotto, poi manca l’indicazione dei piani, con 4 persone non vanno. Il numero 10 è il peggiore».
I dipendenti hanno già inviato una lettera di protesta all’amministrazione. «Di solito c’è da aspettare - commenta Gennaro Carbone -, così vado a piedi».
Maria Cogni è esterrefatta: «Non ho parole - dice -. Stamattina è stato un vero e proprio delirio con gli ascensori. È un disagio per chi non ha la possibilità di fare le scale». Filippo Peviani non ha mezzi termini: «Gli ascensori sono un’indecenza», dice più o meno. «Già - aggiunge Olimpia Di Lorenzo - è un bel disagio in un posto pubblico come l’ospedale, soprattutto per chi deve andare al quinto piano e non può fare le scale perché ha una certa età».
Un soccorritore di una associazione di volontariato sta aspettando, con il paziente in barella, di salire sul montacarichi: «C’è da aspettare - annota -, visto che gli ascensori non funzionano i montacarichi sono sempre occupati dai visitatori». «Sinceramente - annota S. S. - è un bel disagio. Ero venuto tempo fa ed erano rotti, pensavo che li avessero riparati». «Con tutti i soldi delle tasse che paghiamo gli ascensori dovrebbero funzionare», dice un’infermiera inviperita. «Speriamo che il problema si risolva presto - commenta una visitatrice (Giusy G.) -. Oltre al problema della sicurezza , c’è anche quello degli ascensori. È da aprile che non funzionano, la situazione è ancora così». Una signora ha fretta di salire perché sua figlia sta partorendo e borbotta perché l’ascensore tarda ad arrivare. «In un ospedale pubblico - dice anche Francesca F. - non è possibile che gli ascensori siano fermi così». «Se siamo in più di due a bordo l’impianto non va». «È un’indecenza - aggiunge Denise Dossena -. Io li uso per salire al sesto piano. O sto mezz’ora ad aspettare o salgo a piedi. Non capisco come possa esistere un ospedale così come questo, con gli ascensori che non vanno».
«L’Asst - spiega il responsabile dell’ufficio tecnico Maurizio Bracchi - a giugno ha cambiato l’appalto. Ora è in capo a Bertoli (per tutti e 4 gli ospedali del territorio, ndr). Mancano i pezzi di ricambio, ma l’azienda ci sta lavorando». «Gli ascensori della terza ala arrivano dal Sud, le aziende non ci sono più e le ditte devono cercare i pezzi che si possono adattare - precisa una dipendente -. Ci vuole un po’ di pazienza». «Gli ascensori, anche se non sono tutti aperti al pubblico e sono nascosti nelle varie sezioni del Maggiore - annota Bracchi -, sono in totale 27. Di questi sono 5 quelli rotti».
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