LODI Scatta la procedura di gara per sistemare il sottopasso di via Nino Dall’Oro
Due milioni e mezzo il valore dell’appalto per un’opera attesa da anni
Rossella Mungiello
Al via la procedura di gara per il sottopasso di via Nino Dall’Oro, opera attesa da anni per migliorare il collegamento tra due parti di città separate dai binari.
Il valore complessivo dell’appalto è di 2.590.287 euro e la scadenza per le adesioni alla manifestazioni di interesse - per l’adesione alla procedura negoziata che porterà all’affidamento dell’intervento di riqualificazione - è fissata per il 16 maggio, alle 13. L’invito a presentare un’offerta sarà successivamente rivolto a un massimo di 10 operatori economici che comprovino di aver già rilasciato un certificato di esecuzione di lavori di un sottopasso ferroviario, per un importo di almeno un milione di euro. In agenda c’è la riqualificazione complessiva del passaggio - che sarà destinato esclusivamente ai pedoni - e l’affiancamento di un manufatto in calcestruzzo che diventerà la sede della nuova pista ciclabile, portando all’ampliamento del percorso fino ai 7 metri e mezzo di larghezza.
«Abbiamo lavorato con assiduità e determinazione al progetto di ampliamento e riqualificazione del sottopasso della stazione, rivedendo completamente lo studio preliminare del 2015 che presentava diverse criticità sotto il profilo delle interferenze con il traffico ferroviario e con la rete dei sottoservizi - ha detto ieri il sindaco di Lodi, Sara Casanova - . È stato un lavoro lungo e complesso, che ha richiesto approfondimenti tecnici articolati e pareri da parte di tutti gli enti coinvolti, in particolare Rfi che proprio in questi giorni ha dato il via libera definitivo al progetto, permettendoci di indire la gara di appalto. Se l’azienda confermerà il periodo autunnale come finestra utile per i lavori, il cantiere potrà finalmente partire per garantire un collegamento sicuro e adeguato per bici e pedoni in una zona strategica della città e interessata da importanti trasformazioni che coinvolgeranno l’ex Consorzio agrario e l’ex Linificio, destinato a polo culturale».
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