Lodi, scintille sul piano Esselunga:
«No alla censura nella commissione»

Stasera, 8 settembre, in Broletto il primo voto sul progetto, Caserini (110&Lodi) contesta i vincoli alla partecipazione del pubblico. La presidente della commissione Eleonora Ferri replica a stretto giro: «Dobbiamo applicare le norme anti covid»

«No alla censura, quanto sta succedendo è gravissimo». La denuncia è del consigliere comunale di opposizione a Lodi Stefano Caserini (110&Lodi), che ha riferito di aver informato il prefetto per i limiti imposti alla discussione oggi pomeriggio, 8 settembre (alle 18) in commissione territorio, sul piano integrato d’intervento per l’ex Consorzio agrario.

«Lo statuto del Comune di Lodi prevede che le commissioni siano aperte al pubblico, limitare l’accesso a 22 persone - compresi assessori esterni, altri consiglieri non commissari e stampa - vuol dire ridurre la possibilità di partecipare, visto che non c’è la diretta streaming – sottolinea Caserini – su un progetto in variante al piano di governo del territorio, anche nel rispetto delle regole Covid, ci voleva maggiore attenzione».

In Broletto è atteso oggi il primo voto sull’operazione Esselunga, che prevede di realizzare, sui 27mila metri quadrati di area dismessa di via Abate Anelli, un supermercato di generi alimentari e non da 2.500 metri quadrati, in una struttura di 7.400 metri quadri in tutto, poi l’edificio del dopolavoro, per altri 599 metri quadrati, da destinare a funzioni terziarie.

La presidente della Commissione Territorio Eleonora Ferri replica a stretto giro di e-mail: «La Commissione Territorio, programmata in data odierna, è stata convocata nel rispetto del vigente Regolamento delle Commissioni consiliari permanenti e delle norme di contingentamento per il contenimento del contagio.Il citato regolamento prevede la presenza di pubblico (art. 7, comma 16) che è stata numericamente limitata, aderendo alle misure prescritte per il contingentamento, in quanto la riunione si terrà nella Sala consiliare di Palazzo Broletto, dunque in un ambiente chiuso.Inoltre, per le Commissioni che si svolgono in presenza lo stesso regolamento non prevede la trasmissione in streaming, oltre al fatto che il Servizio Ced del Comune di Lodi ha espressamente sottolineato che il software per la registrazione streaming è configurato esclusivamente per la gestione delle sedute di Consiglio comunale e non per altre adunanze. Le riprese in streaming del Consiglio implicano infatti la presenza di un operatore tecnico, l’utilizzo delle schede per l’abilitazione dei banchi dove siedono i consiglieri, posti precisi per il puntamento delle inquadrature ed altre impostazioni che non possono continuamente variare a seconda della tipologia di riunione».

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