Lodi, si cerca l’antico castello con il georadar in centro

LODI MURATA Nuova iniziativa per scoprire cosa si è salvato dell’epoca sforzesca dopo secoli di cambiamenti e di cantieri

Lodi

I movimenti con il georadar, in pieno centro storico a Lodi, non sono passati inosservati. E hanno catalizzato le attenzioni dei tanti lodigiani di passaggio. I primi risultati dei rilievi, con il gesso bianco sull’asfalto, tutt’intorno a piazza Castello, sono le tracce del disegno del castello ancora presenti sotto il manto stradale. Lodi Murata si mette così ancora una volta sulle tracce della storia e alla ricerca degli antichi resti dei profili del castello da secoli nascosti alla vista, con l’intento di verificare la corrispondenza tra le storiche mappe del castello in epoca sforzesca e la realtà. I rilievi sono in corso da questa mattina e sono possibili grazie al supporto tecnico dello studio Geolambda di Codogno, che ha messo a disposizione gratuitamente georadar e gps per georeferenziare i rilievi. Studi e ricerche proseguiranno per tutta la giornata di oggi e l’obiettivo, a tendere, è gettare nuova luce sul patrimonio storico e architettonico della città, anche grazie alla realizzazione di una ricostruzione tridimensionale del castello, già sfregiato da un cantiere convenzionato negli anni Ottanta, con il miraggio di realizzare un autosilo e conseguenze giudiziarie del caso. Grazie al georadar, che rileva le anomalie sotto il manto stradale, è già stato possibile verificare che le planimetrie storiche corrispondono a realtà e che esistono ancora dei resti del castello sotto l’asfalto, al momento individuati nei pressi della via che conduce all’Istituto Bassi e sotto il selciato all’altezza della pasticceria Galbiati. Le ricerche - che stanno impegnando gli appassionati studiosi di Lodi Murata, da Giorgio Granati a Sandro De Palma, da Giò Gozzi a Luigi Ronsivalle - proseguono e potrebbero riservare altre sorprese.

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