LODI Si è spento Gino Tarenzi, padre del Parco tecnologico
È stato tra i fondatori del centro ricerche, che ha anche diretto: lunedì pomeriggio l’ultimo saluto in San Lorenzo
È morto Gino Tarenzi, padre del Parco tecnologico padano, che ha lungo diretto e di cui era ancora consigliere. Aveva 83 anni, è stato una figura di spicco di quella società lodigiana che tra gli anni Settanta e i Duemila aveva partecipato attivamente alla vita civile della città e del territorio.
Dirigente Cariplo, politicamente è sempre stato un centrista moderato, prima nella Democrazia Cristiana, poi vicino a Forza Italia. Ma il suo carisma, la sua professionalità e disponibilità ne hanno fatto un uomo che godeva della stima di tutto l’arco politico. E alla politica è stato vicino, senza mai finirci dentro. Il suo nome più volte è comparso nelle segreterie di partito come possibile risorsa civile per una candidatura a sindaco di Lodi, candidatura che poi non è mai arrivata.
Negli anni Duemila, invece, il suo nome si è legato in modo indissolubile all’avventura del Parco tecnologico padano, di cui fu fondatore insieme al professor Francesco Salamini. «È morto giovane, nonostante l’età, perché fino all’ultimo portava con sé sempre un grande entusiasmo - lo ricorda ora il professor Salamini -. Ha sempre avuto una grandissima attitudine al sociale, allo spendersi per la comunità, e ha praticato in concreto questa attitudine. Professionalmente aveva una grandissima competenza e un modo di fare severo che era segno della serietà e dell’impegno che ci metteva. Il Parco tecnologico è stato davvero figlio suo, nella costituzione ma anche nella costruzione: fu lui a volere la sala conferenza all’ingresso, e pure il giardinetto interno. È stato il padre di quella grande avventura del desiderio. Un’avventura del desiderio perché non ha mai trovato il supporto politico che avrebbe meritato». Dopo averne curato la nascita, dal 2005 al 2013 è stato direttore del Parco tecnologico, e ancora oggi era consigliere della Fondazione. «Lascia un grande vuoto - dice Andrea Di Lemma, attuale direttore del Ptp Park Science -. Aveva uno spessore professionale e umano unico, un uomo vecchio stampo. Negli ultimi mesi era molto felice che la sua creatura, durante l’emergenza Covid, fosse importante per la città di Lodi».
Nonostante qualche stanchezza, ancora la settimana scorsa lo si poteva vedere passeggiare in centro. Lascia la moglie e i figli Stefania, Paolo e Francesca. I funerali oggi alle 15,30 nella chiesa di San Lorenzo, poi la salma sarà accompagnata al cimitero Maggiore.
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