Lodi, solo 3mila in ferie

Sarà per il peso della crisi economica, per le incerte prospettive di ripresa o forse per l’attaccamento al fiume Adda, sta di fatto che la gran parte dei lodigiani ha lasciato le valigie negli armadi. Un’atmosfera che si respira camminando per le vie del capoluogo: mercato ambulante preso d’assalto e piscine al gran completo. La tendenza è confermata dalla raccolta dei rifiuti di Astem. A fine luglio sono partiti per mare o per monti meno di 3mila cittadini. Un esodo per ora ridotto, che è stato calcolato sulla base degli scarti domestici finiti nei cassonetti.

I dati sono stati elaborati dalla società incaricata del servizio di igiene urbana di Lodi. Non si tratta di una statistica dal valore scientifico, ma di un semplice “termometro” sul numero dei residenti che hanno scelto di abbandonare il Torrione per godere di un momento di relax. Il punto di riferimento è il recupero dell’immondizia, che nel periodo estivo solitamente subisce un drastico calo. L’indice permette di valutare quanto le città si svuotano per le vacanze. Dai tecnici sono state prese a campione cinque settimane (dal 12 al 18 marzo, dal 16 al 22 aprile, dal 17 al 20 maggio, dal 18 al 24 giugno e dal 16 al 22 luglio). La media dei rifiuti ritirati è stata di 264 tonnellate in questo periodo, una quantitativo che comprende la frazione umida e quella secca. Nella terza settimana del mese scorso è stata invece registrata una leggera riduzione dei conferimenti (il totale è stato pari a 247 tonnellate). La proporzione consente dunque di ipotizzare che siano diminuite anche le presenze in città. In particolare se i residenti al 31 dicembre del 2011 erano 44.488, la popolazione sarebbe quindi scesa a 41.645 a fine luglio e risulterebbero in viaggio 2.843 persone. Una quota solo del 6 per cento di coloro che abitano nella città del Barbarossa.

È probabile che il grande esodo si concentrerà in agosto, quando è programmata la chiusura di aziende e uffici. Non è escluso però che gli effetti negativi della congiuntura abbiano costretto a modificare le abitudini turistiche in modo permanente. In molti casi i portafogli sono meno gonfi, la disoccupazione si fa sentire e il pensiero delle vacanze rischia di passare in secondo piano, in attesa di un settembre dalle tinte meno fosche sul mercato del lavoro.

Nello stesso periodo del 2011 il flusso di coloro che aveva scelto di volare verso località di villeggiatura era stato di 6mila persone, il doppio di quest’anno. Anche nel 2010 i valori erano stati superiori ad oggi, arrivando a toccare la punta del 10 per cento della popolazione. Sono numeri da prendere con cautela, perché non è certo che ad una diminuzione delle presenze corrisponda in misura direttamente proporzionale il calo dei rifiuti prodotti. Il dato va infatti tarato anche con gli andamenti della quota di raccolta differenziata dei rifiuti, in ascesa nel Comune di Lodi.

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