Lodi, la tangenziale come un bosco

Per gli automobilisti

il tratto che necessita

di un intervento

è compreso

tra l’ospedale e

la rotonda della Faustina

La tangenziale di Lodi ha bisogno di una “sforbiciata”. L’erba alta che spunta dal ciglio della strada in qualche caso “minaccia” la visibilità dei cartelli stradali.

In questo caso ,il tratto compromesso è quello che parte dallo svincolo dell’ospedale di Lodi e prosegue verso la rotonda della Faustina: la vegetazione corre anche lungo tutto il tragitto, proprio al centro della carreggiata, dove la barriera di cemento che separa i due sensi di marcia si ritrova ad ospitare steli e fiori.

Da Lodi verso Milano, il verde cresce rigoglioso ai lati della tangenziale, specialmente alla piazzola di sosta dopo il benzinaio e dopo il McDonald’s. Allo stesso tempo, l’erba si fa più fitta verso la rotonda della Faustina, quando le auto devono svoltare a destra per raggiungere il centro della città. Anche se la visibilità non è compromessa, nel senso che i conducenti riescono a destreggiarsi senza particolari problemi, è evidente che senza un intervento la situazione è destinata a peggiorare.

Da Milano verso Lodi, la vegetazione rende meno visibile la segnaletica che indica la presenza di un agriturismo al Cavrigone e la presenza di un cartello che indica l’esistenza di dossi e il divieto di sorpasso.

In corrispondenza della rotatoria realizzata nei pressi della caserma dei vigili del fuoco, ormai da mesi “riposa in pace” un cartello stradale divelto.

Più si prosegue verso lo svincolo dell’ospedale Maggiore, più il verde si fa strada, in prossimità della curva che delimita la fine della tangenziale, infatti, gli arbusti riescono a superare il guardrail e a insinuarsi sulla carreggiata. Soprattutto agli svincoli, e naturalmente nelle aree destinate alla sosta, gli automobilisti hanno lasciato come sempre un segno del loro passaggio, tra bottiglie di plastica o di birra, pacchetti di sigarette o cartacce. In passato sono stati ritrovati anche scarti edili.

All’esterno del guard-rail che delimita la superstrada lodigiana si susseguono numerose piante prese d’assalto dai parassiti, che si sono praticamente già mangiati tutte le foglie.

Un problema che non ha nulla a che fare con la viabilità ma che ormai si verifica ogni anno, tra i rami di tutto il Lodigiano: il bosco del Belgiardino e la Foresta di pianura non sono infatti immuni dall’attacco dei parassiti.

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