LODI Tangenziale senza segnaletica dove morirono 4 ragazzi in auto

Il tratto teatro della tragedia nel 2009 è del tutto privo di strisce e linee di mezzeria

Un “mare” nero pece, senza distinzioni. Immerso nell’oscurità per lunghi tratti, senza riferimenti per gli automobilisti di passaggio: né linea di mezzeria, nè strisce bianche di confine, ad aiutare e indirizzare, soprattutto di notte. Quando il cielo è nero come l’asfalto e si finisce per far fatica a orientarsi. Si viaggia così - per qualcuno anche con timore - in un tratto della tangenziale di Lodi, alle porte della città in direzione Milano. Dopo le segnalazioni di alcuni utenti, abbiamo preso l’auto e percorso un tratto della tangenziale di sera, per capire quali rischi corre chi è al volante sulla strada ad alto scorrimento attraversata da migliaia di veicoli ogni giorno.

«Arrivavo da Milano, erano le 23 circa e percorrevo la via Emilia fino a che non sono arrivata alla porte di Lodi - ci racconta una giovane donna - e al punto mi è sembrato quasi di perdere i riferimenti: c’è solo nero, niente linee sulla strade, niente luci. Ero stanca e mi è sembrato di non sapere dove andare. Possibile che su una strada così battuta come una tangenziale, si lasci il percorso per lungo tempo senza segnaletica?».

Facciamo partire il viaggio di analisi dal concessionario Scania, alle porte della città, a due passi dal centro commerciale Il Gigante. La premessa è che da qui parte la colata di nuovo asfalto posato di recente da Anas, per riqualificare il percorso. Al primo svincolo con Lodi centro città, nel 2009 persero la vita quattro giovani ragazzi tra i 18 e i 21 anni, mentre un quinto rimase gravemente ferito. Avevano visto una partita di calcio in gruppo a Melegnano ed erano diretti in discoteca a San Colombano al Lambro, ma non ci arrivarono mai. Lo svincolo è ben visibile - ci sono due pali dell’illuminazione pubblica a servizio -, ma subito oltre c’è solo il nero dell’asfalto, senza strisce e senza lampioni. E nessuna delimitazione, ovviamente, anche per la corsia di immissione, sul percorso. A indirizzare il percorso sono i guard rail e i piccoli catarinfrangenti arancioni, colpiti dai fari. Spenti i lampioni anche davanti allo stabilimento Ibsa così come allo svincolo per il complesso Le Foglie 5, poco oltre la corsia asfaltata di recente è solo una e almeno da un lato si recupera la strisce bianca di confine, dove comunque non tutti i lampioni presenti sono funzionanti. Stesse difficoltà anche per la tratta verso Milano, dallo svincolo per Lodi Vecchio in poi. Poco oltre, si intravede un piccolo cartello a bordo strada: un triangolo giallo che segnala il pericolo e l’indicazione del rifacimento della segnaletica. Per un tratto - sfruttando le luci che arrivano dallo svincolo per cascina Carazzina - ci si affida a quelle, poi però ancora il tappeto nero di bitume e nessuna strisce a terra, con le auto che cercano riferimenti.

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