LODI Tenta di rubare le offerte in ospedale, il cappellano lo mette in fuga
Trovata anche della carta con la colla nella cassetta
Il cappellano dell’ospedale di Lodi fa fuggire il ladro delle offerte. «È successo domenica sera - racconta don Edmondo Massari -, quando sono arrivato ho visto una persona che si era chiusa dentro la cappella, non a chiave, ma la porta che normalmente è aperta era chiusa. L’uomo, tra i 40 e i 50 anni, stava trafficando nella cassetta delle offerte di padre Pio. Visto che ero da solo e ho capito subito la situazione, per timore di una sua reazione pericolosa, sono entrato e ho detto a voce alta: “Devo chiudere la chiesa”. L’uomo stava cercando di manomettere la cassetta. Ormai sono esperto, anche a Caselle Landi avevo già fermato due persone che facevano la stessa cosa». Don Massari è cappellano, in ospedale, da poco. «Mi hanno detto che prima della pandemia si erano verificati diversi episodi, con furti anche ai rosari appoggiati sulle statue religiose. Poi l’ospedale è stato chiuso per il virus. Adesso si sta riaprendo piano piano e stanno tornando anche i ladri. A dire il vero domenica le visite non erano ancora state riaperte, sono riprese lunedì, quindi in quel momento, alle 18, la chiesa era deserta».
Le cassette non sono mai particolarmente piene di offerte, in questo periodo. Ci sono i soldi delle candele devozionali, o quelli delle offerte a Padre Pio e alla Madonna. Una persona che cerca di aprire la cassetta delle offerte in chiesa è una persona in evidenti condizioni di difficoltà, annota il sacerdote. Due settimane fa, svuotando le cassette, il cappellano aveva notato all’interno dei pezzetti di carta con della colla sopra, finalizzati ad estrarre le monete con più facilità. «Domenica - dice il sacerdote - dopo aver chiuso la porta ho chiamato subito gli agenti della sicurezza, ma l’uomo era già sceso. L’ospedale è grande, pieno di percorsi alternativi, con ingressi non vigilati e nei pomeriggi d’estate infilarsi dentro non è difficile».
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