Allarmante lo scenario sulla sicurezza di Lodi dipinto dal sindacato di polizia Coisp. I continui indiscriminati tagli di bilancio hanno prodotto, a livello nazionale, una situazione non più sostenibile con la sola buona volontà dei componenti le forze dell’ordine e quindi il Coisp, con la sua iniziativa denominata “Progetto dossier”, ha evidenziato tramite gli organi di stampa dell’intero territorio nazionale le carenze di sicurezza presenti nelle varie realtà locali. L’intento è quello di recapitare questo “cahier de doléances” al presidente del consiglio Silvio Berlusconi e al capo della polizia prefetto Antonio Manganelli.
Giuseppe Pacetta, segretario provinciale del Coisp di Lodi, ha fatto un crudo elenco delle criticità presenti sul territorio: «Mancano 50 unità di personale pari al 40 per cento dell’intera pianta organica. Questo rende necessario l’accorpamento dei servizi fra diversi settori e fa derivare un generale detrimento dell’efficienza. Tutte le volanti - afferma Pacetta - hanno chilometraggi superiori ai duecentomila chilometri e sarebbero da sostituire. Servirebbero almeno dieci nuove vetture per rinnovare il parco auto della questura di Lodi. Alcuni veicoli sono fermi perché mancano i fondi per sostituire le batterie usurate. Si riesce a far girare sul territorio una sola volante nelle 24 ore. Inoltre Lodi è l’unica provincia italiana a non avere una sezione di polizia postale. Questo settore è oggi molto importante, visto che si occupa, fra l’altro, anche dei sempre più diffusi reati informatici. Anche per la polizia ferroviaria il personale è al minimo indispensabile e spesso il posto Polfer presso la stazione di Lodi non può essere presidiato. Identica la situazione della sezione polizia stradale di Lodi e della sottosezione autostradale di Guardamiglio dove a stento si riesce a coprire con una sola pattuglia l’importantissima tratta autostradale della A1». A questo scenario Pacetta aggiunge: «Ci manca persino la carta di formato A4, le giacche delle divise che indossiamo tutti i giorni ci vengono sostituite ogni 4 anni ed i nostri computer sono obsoleti e poco efficienti. Si pensi che alcuni hanno ancora i monitor con il tubo catodico».
Fin qui il Segretario del Coisp di Lodi ha elencato le carenze strumentali ma anche dal punto di vista strutturale i problemi non mancano e Pacetta segnala: «L’impianto di climatizzazione della questura non è funzionante e durante i giorni torridi dello scorso agosto la vivibilità degli uffici è stata molto scarsa. Non sappiamo ancora se il prossimo inverno potremo disporre dei caloriferi. La pulizia dei locali è ridotta al minimo necessario e vengono omesse necessarie manutenzioni quali l’imbiancatura e la disinfestazione degli uffici. Nonostante la carenza di personale sia tale da rendere critica persino la copertura dell’ufficio denunce - continua Pacetta - due colleghi da Lodi sono stati aggregati a Palermo». Il segretario conclude con un’amara battuta: «Fra un po’ negli uffici metteremo solo le sagome di cartapesta dei poliziotti».
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