LODI Vertice del centrosinistra su candidato sindaco e strategie
Andrea Furegato è l’uomo proposto dal Pd, ma non sono escluse corse separate al primo turno
Una candidatura, due o forse più. I confronti sono in corso da mesi, ma la giornata di oggi (martedì 26 ottobre) è considerata decisiva nell’area di centrosinistra, perché questa sera è atteso il vertice che potrebbe chiarire tattica e alleanze.
Se fino a pochi giorni fa tutto sembrava deciso per un’unica coalizione che comprendesse tutte le opposizioni in consiglio comunale e non (Partito democratico, Lodi Civica, Movimento 5 stelle, 110 e Lodi, lista Gendarini, Lodi al Centro, ma anche Lodi Comune Solidale, Articolo Uno, Italia Viva e Azione), la decisione del Pd di arrivare al tavolo di stasera con un proprio candidato forte, Andrea Furegato, il consigliere più votato alle passate amministrative, potrebbe rimescolare le carte e portare al voto i diversi gruppi con corse separate.
Fantapolitica in vista del voto? Non proprio, secondo alcuni osservatori. Anche perché questo schema replicherebbe quello del centrodestra del 2017, quando la coalizione civica Maggi andò a sostenere la corsa della Casanova al ballottaggio portando il “tesoretto” di voti dell’exploit del primo turno.
Il Partito democratico potrebbe tornare a esprimere un proprio candidato ritrovando quella centralità politica lasciata nel 2017 con la scelta di sostenere il civico Carlo Gendarini. Oggi può puntare su un giovane che rappresenta di fatto un talento made in Pd, fatto e cresciuto in casa dall’età di 14 anni, un po’ come a suo tempo fu con l’attuale ministro Lorenzo Guerini.
Lodi Civica ha spinto e non poco, finora, sulla candidatura del consigliere Francesco Milanesi. Lo stesso Milanesi è molto attivo su diversi temi, e ha già dichiarato la sua disponibilità a rimettersi in gioco. Da qui la possibile tentazione di andare a contare il proprio consenso, magari incassando il sostegno di altre forze in aula più propense a spingere un candidato civico che non un esponente del Pd.
E anche l’ala sinistra della coalizione avrebbe più opzioni, convergere da subito sul candidato Furegato, ma anche provare a dar voce e rappresentanza a quel movimento trasversale nato in scia alle proteste per il caso mense.
Con una corsa separata ma parallela, nei temi e nel preparare un’alternativa alla città del centrodestra, ogni gruppo potrebbe parlare al proprio elettorato senza fraintendimenti, pronto poi a riunire le forze al secondo turno, dove tradizionalmente il centrosinistra dimostra di saper portare più elettori alle urne
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