Lodi, la violenza in stazione: si indaga con le telecamere

Le indagini sulla presunta violenza sessuale tentata giovedì pomeriggio in stazione ai danni di una 29enne lodigiana sono in corso. Già ieri, in attesa del referto della clinica Mangiagalli, la questura di Lodi si è fatta consegnare dalle Ferrovie dello Stato le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nello scalo, ben 35 sia all’interno che all’esterno, per cercare un riscontro al racconto fornito della vittima e verificare se abbiano “ripreso” il passaggio dell’aggressore.

Il tentativo di violenza sarebbe avvenuto all’esterno della stazione, a destra rispetto all’ingresso dove si trova il piazzale dei bus, intorno alle due del pomeriggio di giovedì, quando la zona era semideserta. Qui la donna, secondo quanto da lei stessa riferito alle forze dell’ordine, sarebbe stata avvicinata da uno straniero, forse nordafricano, che avrebbe cercato di fermarla con la forza e di violentarla. Un tentativo fallito grazie soprattutto alla resistenza della 29enne, che ha allontanato l’uomo e si è messa a urlare per chiedere aiuto. Poi lei stessa, con il suo cellulare, ha chiamato il “118”, così si è messa in moto la macchina dei soccorsi.

Le prime visite al pronto soccorso di Lodi e poi in ginecologia avrebbero evidenziato la presenza sul corpo della donna di lesioni riconducibili a un tentativo di violenza e comunque compatibili con il suo racconto. Poi, con l’ambulanza, è stata portata alla clinica Mangiagalli per una visita più specifica (come previsto dal protocollo stilato per fare chiarezza sui casi di violenza sessuale) e gli esiti saranno forniti alla questura solo nei prossimi giorni. Da questi, e dalle immagini registrate dalle 35 telecamere presenti nella stazione di Lodi, si potrà capire meglio se il racconto fornito dalla giovane donna lodigiana sia credibile o meno e si potranno avere in mano elementi utili per le indagini.

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