Lodi: volantini con pistola disegnata contro il Ddl sicurezza, Raimondo discute l’interrogazione in Parlamento - VIDEO

Lodi si prepara ad ospitare il 15 marzo un corteo contro il ddl Sicurezza, un’iniziativa che, ancor prima di svolgersi, è stata accompagnata dalla diffusione di volantini dal contenuto violento e intimidatorio». Così interviene Fratelli di Italia in una nota dopo il caso dei volantini ritrovati in alcune vie del centro, perché «immagini di pistole e minacce rivolte al governo Meloni rappresentano un’escalation preoccupante, frutto di una campagna ideologica che sta alimentando odio e tensione anziché un confronto democratico». Un gesto «che non può essere sottovalutato - , sottolinea l’onorevole Fabio Raimondo - . Non possiamo consentire a nessuno di seminare odio e incitare alla violenza con volantini raffiguranti pistole e minacce al governo Meloni. Porterò la vicenda all’attenzione del parlamento». Il parlamentare del Sudmilano lo aveva promesso e ieri l’interrogazione è stata illustrata in aula.

Nella mattinata di sabato scorso erano stati trovati volantini inneggianti, con toni molto forti, alla partecipazione alla manifestazione prevista in città per protestare contro il Disegno di legge Sicurezza del governo. In particolare sui pezzi di carta di colore rosso e nero, trovati anche in piazza Castello su una cabina elettrica all’incrocio tra corso Umberto e su un palo della luce in prossimità di piazzale Matteotti, comparivano le scritte “La mela è marcita”, “No Ddl 1660”, “Voi siete i fermi” più il disegno di una pistola e frasi ingiuriose nei confronti degli esponenti del governo. Nessuno ha ancora rivendicato la paternità di questo gesto. «Cgil e Anpi non hanno ancora condannato pubblicamente tutto questo episodio - ha detto tra l’altro l’onorevole alla Camera - e auspico che lo facciano tutte le forze politiche».