Logistica: Procura di Milano e Finanza sequestrano venti milioni di euro - VIDEO
Accertamenti sulla Dhl Supply Chain, perquisizioni anche nel Lodigiano
I Finanzieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito in mattinata un decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Milano, pm Paolo Storari, nei confronti della filiale italiana di una multinazionale operante nel settore dei trasporti e della logistica, la Dhl Supply Chain Italy, per un controvalore di oltre 20 milioni di euro, nonché alla notifica di una informazione di garanzia in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali che potrebbero essere stati commessi dai dirigenti della stessa. L’attività, convenzionalmente denominata “operazione Mantide”, scaturisce dalle risultanze di un’indagine svolta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano unitamente alla contestuale attività ispettiva del Settore contrasto illeciti dell’Agenzia delle Entrate. Al termine dell’attività investigativa, nel corso della quale sono state eseguite, nelle province di Milano, Monza-Brianza, Lodi e Pavia, diverse perquisizioni nei confronti delle persone fisiche e giuridiche coinvolte, è stata contestata l'attuazione di una complessa frode fiscale caratterizzata dall’utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti, da parte della multinazionale, e dalla stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, effettuata in violazione della normativa di settore. Il sequestro dovrà essere sottoposto alla convalida del Gip.
In particolare, ricostruendo la “filiera della manodopera”, è stato rilevato che i rapporti di lavoro con la società committente sarebbero stati “schermati” da un consorzio (“società filtro”) che si avvaleva a sua volta di 23 società cooperative (società “serbatoio”), che si avvicendavano nel tempo trasferendo la manodopera dall’una all’altra, che risulta avrebbero omesso sistematicamente il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale.
Gli accertamenti di polizia economico-finanziaria hanno, inoltre, fatto emergere che la multinazionale non avrebbe adeguato il proprio modello organizzativo alla nuova disciplina prevista dal D.L. 124/2019 convertito nella Legge 157/2019, che ha ricompreso tra i reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti anche il reato di cui all’art. 2 del Decreto legislativo n. 74/2000 (“Dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti”).
L’attività odierna si colloca nell’ambito della più ampia operatività della guardia di finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica, volta al contrasto di diffuse fenomenologie evasive, in grado di generare enormi profitti in capo ai soggetti beneficiari, in danno dell’Erario e delle imprese concorrenti che operano nella legalità, con l’obiettivo di contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese.
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