Sulla causa dell’epidemia alle scuole Pascoli, continua il mistero. L’Asl ha “assolto” il cibo. In giornata dovrebbero arrivare, invece, gli esiti delle analisi sull’acqua. Giovedì scorso, tra i banchi di via Vittorio Veneto, sono stati male numerosi bambini, tanto che venerdì sono rimasti a casa in 156 su 355.
I bambini (e 4 insegnanti) sono stati colpiti da una forma aggressiva di vomito, diarrea e crampi. Solo nella notte tra giovedì 7 novembre e venerdì 8 si sono recati al Pronto soccorso pediatrico poco meno di 30 alunni, tutti provenienti dalla stessa scuola. Senza contare gli altri, altrettanto numerosi, che si sono recati in ospedale il giorno successivo. Un’epidemia così forte ha fatto insospettire gli operatori sanitari e le famiglie. I pediatri del Pronto soccorso hanno dimesso i bambini con la diagnosi di “ probabile intossicazione alimentare”.
L’Asl però ha analizzato un campione di cibo e l’ha “assolto”. «Gli ultimi risultati delle indagini sugli alimenti, pervenuti oggi - spiega il responsabile del dipartimento di prevenzione medica Eugenio Ariano -, confermano l’assenza di cariche batteriche e di tossine in grado di scatenare patologie. L’indagine epidemiologica è stata completata: la curva epidemica è indicativa per una trasmissione interumana e non per esposizione puntuale ad un agente infettivo veicolato da alimenti».
Insomma, secondo l’Asl non si è trattato di una contaminazione batterica trasmessa in mensa e neanche veicolata dal personale della cucina. Basterebbe una ferita da parte di qualcuno addetto ai pasti per diffondere un’infezione, ma l’Asl lo esclude.
«Tutti i dati, epidemiologici e analitici - assicura Ariano -, depongono per una non correlazione con i pasti, ivi compresa la loro preparazione e somministrazione da parte del personale, che peraltro è formato per garantire il rispetto di norme igieniche in grado di impedire qualunque trasmissione». Non saranno previste neanche ulteriori disinfestazioni. «In casi come questi, a scopo disinfettante - spiega ancora il responsabile del dipartimento di prevenzione - è ampiamente sufficiente procedere alla pulizia degli ambienti con utilizzo di candeggina in rapporto 1:10 e arieggiamento dei locali». Operazione questa, già fatta effettuare a fondo dalla dirigente scolastica Rosy Prudente, all’indomani dell’epidemia.
Ieri, a pranzo, i bambini hanno continuato la dieta in bianco, a base di pastasciutta, tacchino ai ferri, patate e acqua in bottiglia.
Se colpevole di tutto è un virus, resterà da capire di che tipo di virus si tratta. «Una virulenza così non si era mai vista - commentano i genitori -. I virus di solito hanno un andamento circolare; due casi oggi, due domani e così via. Oltre 40 bambini tutti insieme è veramente strano. Non potrebbero esserci stati due elementi concomitanti: il virus e qualche infezione batterica insieme?». A complicare il quadro anche gli esami del sangue di alcuni bambini finiti in Pronto soccorso, con i globuli bianchi neutrofili a 89,7, normalmente, invece, tra i 40 e i 74. Un dato questo che potrebbe far propendere per un’infezione batterica. I genitori ora aspettano gli esiti degli esami sull’acqua.
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