Manomesso il bancomat delle Poste

Ancora i bancomat nel mirino dei truffatori. Questa volta è stato manomesso il dispositivo di Poste Italiane in via Lodivecchio. Ad accorgersi è stato un cliente, che dopo essere andato a prelevare dei soldi nella cassa automatica delle Fanfani si è insospettito. Dopo aver digitato i codici, ha visto che le banconote non uscivano e ha dato l’allarme.

Sul posto è arrivata una volante della Polizia, che ha svolto alcuni controlli. Durante le operazioni è stato scoperto che all’interno del dispositivo erano stati posti dei sistemi per bloccare il denaro.

Dalla questura hanno riferito di fascette e colla, che applicate insieme ad una struttura hanno impedito il normale servizio delle Poste. Per fortuna il cliente che si è accorto della truffa è riuscito a recuperare i contanti. Ora bisognerà invece verificare se ci sono altre persone che avendo prelevato prima potrebbero essere state raggirate. Su questo la polizia sta facendo delle indagini accurate. L’episodio è successo venerdì sera, nel “Postamat” che si trova proprio a fianco all’ufficio di via Lodivecchio. Ora gli investigatori chiederanno di poter acquisire le immagini delle telecamere, per poter svolgere delle analisi accurate e poter acciuffare i responsabili del colpo.

Non è la prima volta che questi servizi di Poste Italiane vengono manomessi. Era già successo in due casi in via Fascetti, nel mese di dicembre. In entrambe le occasioni i malviventi avevano atteso la chiusura dell’ufficio postale per poi avvicinarsi allo sportello, dove avevano posizionato nella fessura di erogazione delle banconote una striscia di metallo cosparsa di adesivo. In questo modo le banconote, nei prelievi successivi, non sarebbero state erogate, restando “intrappolate” all’interno e dando l’impressione al cliente dell’operazione “non riuscita”. Probabilmente la banda era appostata poco lontano e attendeva che la persona se ne andasse per poi staccare la struttura e far sparire anche tutti i soldi rubati. Tutte e due le volte erano però intervenute le volanti della Polizia.

La squadra mobile della questura, guidata dal vice questore aggiunto Alessandro Battista, si era anche fatta consegnare le immagini della videosorveglianza per cercare di risalire ai responsabili dell’inganno, ma purtroppo quelle riprese non sono state molto utili per le indagini. Quanto registrato non permette di identificare la gang che ha progettato e tentato di mettere a punto il piano per razziare i soldi dei correntisti.

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