Martedì lo scippo, e sono già liberi

Scarcerati i due romeni che hanno ferito una donna

Il gip del tribunale di Lodi e quello del tribunale per i minorenni di Milano hanno preso, a poche ore di distanza, la stessa decisione: i due giovani romeni arrestati martedì pomeriggio dai carabinieri praticamente in flagranza di reato, con l’accusa di aver tentato di scippare madre e figlia in via Massena, nei pressi dell’ospedale Maggiore, non devono rimanere in cella in attesa di giudizio. E così per N.N., 22 anni, arrivato appena da un mese dalla Romania, il portone del carcere di via Cagnola si è aperto e ha potuto tornare a casa, con la sola misura cautelare dell’obbligo di firma. Quasi ogni giorno dovrà presentarsi in caserma dai carabinieri, ma resta libero, in attesa di eventuali sviluppi delle indagini, che proseguono alla ricerca dei responsabili dei precedenti scippi avvenuti in città. All’apparenza più restrittiva, anche se tecnicamente non si tratta di arresti domiciliari, la misura cautelare imposta dal tribunale dei minorenni per D.A., il 15enne che peraltro è fratellastro dell’altro arrestato: per lui infatti vige l'obbligo di permanenza in casa. «Non hanno alcun tipo di precedente penale ed entrambi i loro genitori, in Italia da 10 anni, lavorano regolarmente - spiega l’avvocato Stefano Furiosi di Lodi, che difende entrambi -, sfugge il motivo per cui avrebbero dovuto tentare uno scippo».

L'accusa è grave: tentata rapina aggravata. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sulla base della testimonianza delle vittime, i giovani, in due su una sola bicicletta, si sarebbero lanciati contro una giovane di Casalpusterlengo che assieme a sua madre camminava per la strada, causandole ferite per 10 giorni di prognosi, e poi, approfittando della caduta delle due donne, avrebbero cercato di strappare la borsa che la ragazza teneva a tracolla. Avrebbero desistito solo per la strenua resistenza delle vittime. I carabinieri di Lodi, con l’ausilio del militare di quartiere, li avevano bloccati a breve distanza, in via Secondo Cremonesi, ed erano stati riconosciuti.

Il ventiduenne, sia pure in poche parole, ha spiegato ai gip Isabella Ciriaco cosa sarebbe successo: trovandosi, appunto, in due su una sola bicicletta, lui e il fratellastro avrebbero perso l’equilibrio, finendo per travolgere le due donne. E non ci sarebbe stato nessun tentativo di scippo, piuttosto una impacciata richiesta di scuse, e poi la fuga visto che una delle due sembrava essersi fatta molto male.

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