Il matrimonio tra Bpm e Banco Popolare si farà. Ricevuta la benedizione della Bce, i consigli dei due istituti, in riunioni-fiume in parallelo a Milano e Verona, hanno dato il via libera alla fusione, dalla quale nascerà la terza banca italiana, dietro Unicredit e Intesa. Nella capogruppo - si legge in una nota congiunta - il 54% sarà in mano agli azionisti del Banco e il 46% ai soci di Bpm.
«Siamo particolarmente felici per essere riusciti, al termine di un processo competitivo e in un contesto di mercato così severo e negativo, a varare un’operazione straordinaria così significativa - ha dichiarato il presidente del Banco Popolare, Carlo Fratta Pasini, lasciando la sede dell’istituto - Alle difficoltà e complessità che un’operazione di tal genere sempre presenta si è aggiunto il fatto che non esistevano, in relazione al necessario preventivo consenso della Bce, prassi, o anche solo precedenti cui riferirsi».
«Le riforme funzionano le popolari cambiano: più grandi, più forti, più trasparenti». Questa la reazione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sull’attesa fusione.
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