Meno casi nel mondo ma più varianti in Italia, il rebus in attesa delle vaccinazioni di massa

Ore di incertezza sulla rotta da tenere per contrastare il coronavirus

Dati rassicuranti, ma sempre con numeri spaventosi, dall’Oms, mentre in Italia anche la voce autorevole ma sempre pacata del professor Massimo Galli sembra richiedere misure più stringenti contro il covid-19. Sullo sfondo, i vaccini incagliati tra forniture a singhiozzo e italiche lentezze nell’organizzare una vera campagna di somministrazioni di massa. «Le avvisaglie vengono guardando semplicemente un pochino al di là del nostro naso, guardando cosa sta succedendo, è successo negli altri Paesi europei e considerando che ci sono queste nuove varianti, piaccia o no. Non ce le siamo inventate noi le varianti- dice il professor Galli, primario di Infettivi dell’ospedale Sacco di Milano -. Ci sono e sono più contagiose. Hanno maggiore facilità a diffondersi in situazioni non sicure. Questo è spiacevole, ma è un dato di fatto. Non è che possiamo metterci a un tavolo e fare una trattativa sindacale o politica con il virus. Il virus segue le sue regole e le sue modalità di diffusione. Per cui, è inutile raccontarci tutte le cose che continuiamo a sentirci raccontare in merito al discorso del disastro che sta facendo questo virus e quindi dobbiamo per forza riaprire. Siamo tutti d’accordo che vorremmo riaprire tutto quello che si può aprire. Ma io mi ritrovo il mio reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta l’Italia. E ci fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri. Questa è la realtà. Davanti a questo, anche chi vi dice ’attenzione dobbiamo chiudere di più’ può correre il rischio di esagerare. Ma il rischio di esagerare ahimè è inferiore alla probabilità di avere purtroppo per l’ennesima volta ragione».

Intanto il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus,scrive su Facebook che «Il numero dei casi di Covid-19 a livello globale è calato per la quinta settimana consecutiva. Sinora da inizio 2021 il numero dei casi segnalati ogni settimana è diminuito di quasi la metà, da oltre 5 milioni di casi nella settimana del 4 gennaio ai 2,6 milioni di casi nella settimana iniziata l’8 febbraio - appena cinque settimane -.Ciò dimostra che semplici misure di salute pubblica funzionano contro il Covid-19, anche in presenza di varianti. Ciò che importa ora è come rispondiamo alla tendenza. L’incendio non è spento, ma ne abbiamo ridotto la dimensione. Se smettessimo di contrastarlo su un qualsiasi fronte, tornerebbe ruggendo».

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